Pagina:Boccaccio, Giovanni – Il comento alla Divina Commedia e gli altri scritti intorno a Dante, Vol. I, 1918 – BEIC 1758493.djvu/126

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giá detta, in quello luogo di necessitá registrarsi il nome suo, e questo ancora, accioché paia.luiatal termine della teologia esser pervenuto che, essendo Dante, possa senza Virgilio, cioè senza la poesia, o vogliam dire senza la ragione delle terrene cose, valere alle divine. L’altra persona, alla quale nominar si fa, è Adamo nostro primo padre, al quale fu conceduto da Dio di nominare tutte le cose create; e, perché si crede lui averle degnamente nominate, volle Dante, essendo da lui nominato, mostrare che degnamente quel nome imposto gli fosse, con la testimonianza di Adamo. La qual cosa fa nel canto ventiseesimo del Paradiso, lá dove Adamo gli dice: «Dante, la voglia tua discerno meglio», ecc. E questo basti intorno al titolo avere scritto.] [La terza cosa principale, la qual dissi essere da investigare, è a qual parte di filosofia sia sottoposto il presente libro; il quale, secondo il mio giudizio, è sottoposto alla parte morale, ovvero etica: percioché, quantunque in alcun passo si tratti per modo speculativo, non è perciò per cagione di speculazione ciò posto, ma per cagion dell’opera, la quale quivi ha quel modo richiesto di trattare.] [Espedite le tre cose sopra dette, è da vedere della rubrica particolare che segue, cioè: «Incomincia il primo canto dello ’Nferno». Ma avanti che io piú oltre proceda, considerando la varietá e la moltitudine delle materie che nella presente lettura sopravverranno, il mio poco ingegno e la debolezza della mia memoria, intendo che, se alcuna cosa meno avvedutamente o per ignoranza mi venisse detta, la qual fosse meno che conforme alla cattolica veritá, che per non detta sia, e da ora la rivoco, e alla emendazione della santa Chiesa me ne sommetto.] [Dice adunque la nostra rubrica: «Incomincia il primo canto dello ’Nferno»: intorno alla quale è da vedere s’egli è inferno, e s’el n’è piú che uno, e in qual parte del mondo sia, onde si vada in esso, qual sia la forma di quello, a che serva, e se per altro nome si chiama che «inferno». E primieramente dico ch’egli è inferno: il che per molte autoritá della Scrittura si pruova, e primieramente per Isaia, il quale dice: «Dilatavil