Pagina:Boccaccio, Giovanni – Il comento alla Divina Commedia e gli altri scritti intorno a Dante, Vol. I, 1918 – BEIC 1758493.djvu/134

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CANTO PRIMO

I

SenSo letterale

[Resta a venire all’ordine della lettura, e primieramente alle divisioni. Dividesi adunque il presente volume in tre parti principali, le quali sono li tre libri ne’ quali l’autore medesimo l’ha diviso: de’quali il primo, il quale per leggere siamo al presente, si divide in due parti, in proemio e trattato. La seconda comincia nel principio del secondo canto. La prima parte si divide in due: nella prima discrive l’autore la sua ruina; nella seconda dimostra il soccorso venutogli per sua salute. La seconda comincia quivi: «Mentre ch’io rovinava in basso loco». Nella prima fa l’autore tre cose: primieramente discrive il luogo dove si ritrovò; appresso mostra donde gli nascesse speranza di potersi partire di quel luogo; ultimamente pone qual cosa fosse quella che lo ’mpedisse a dover di quello luogo uscire: la seconda quivi: «Io non so ben ridir»; la terza quivi: «Ed ecco quasi».] [Dice adunque cosí: «Nel mezzo del cammin di nostra vita». Ove ad evidenzia di questo principio è da sapere, la vita de’ mortali è, massimamente di quegli li quali a quel termine divengono, il quale pare che per convenevole ne sia posto, di settanta anni; quantunque alquanti, e pochi, piú ne vivano, e infinita moltitudine meno, si come per lo salmista si comprende