Pagina:Boccaccio, Giovanni – Il comento alla Divina Commedia e gli altri scritti intorno a Dante, Vol. I, 1918 – BEIC 1758493.djvu/153

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parole contro a’ poeti allegate. E, accioché questo piú apertamente s’intenda, non vuole altro la figura posta da san Girolamo, se non, per quegli atti che la scrittura di Dio dice dover fare, se non, una purgazione del paganesimo o d’altra setta fatta, potere qualunque femmina nel matrimonio venir de’ giudei: e cosí, purgate certe inconvenienze del numero de’ poeti, restare i versi de’ poeti non come cibo di dimonio, ma come angelico potersi da’ fedeli cristiani usare. E questa purgazione per la grazia di Dio si può dir fatta, poi che Costantino imperadore, battezzato da san Silvestro, diede luogo al lume della veritá; percioché per la santitá e sollecitudine dei papi e degli altri ecclesiastici pastori, scacciando i sopradetti comici e ogni disonesto libro ardendo, par questa poesia antica purgata, e potersi, ne’libri autorevoli e laudevoli rimasi, congiugnere con ogni cristiano.] [Non dico perciò (che è quello, a che san Girolamo nella predetta pistola attende molto) che il prete o il monaco, o qual altro religioso voglian dire, al divino oficio obbligato, debba il breviario posporre a Virgilio; ma, avendo con divozione e con lagrime il divino oficio detto, non è peccare in Spirito santo il vedere gli onesti versi di qualunque poeta. E, se questi cotali non fossero piú religiosi o piú dilicati, che stati sieno i santi dottori, essi ritroverebbero questo cibo, il quale dicono de’ demòni, non solamente non essere stato gittato via o messo nel fuoco, come alcuni per avventura vorrebbono, ma essere stato con diligenzia servato, trattato e gustato da Fulgenzio, dottore e pontefice cattolico, si come appare in quello libro, il quale esso appella delle Mitologiae, da lui con elegantissimo stilo scritto, esponendo le favole de’ poeti. E similmente troverebbono sant’Agostino, nobilissimo dottore, non avere avuto in odio la poesia, né i versi de’ poeti, ma con solerte vigilanza quegli avere studiati e intesi: il che se negare alcun volesse, non puote; conciosiacosaché spessissime volte questo santo uomo ne’ suoi volumi induca Virgilio e gli altri poeti; né quasi mai nomina Virgilio senza alcun titolo di laude.] [Similmente e Geronimo, dottore esimio e santissimo uomo, maravigliosamente ammaestrato in tre linguaggi, il quale gli