Pagina:Boccaccio, Giovanni – Il comento alla Divina Commedia e gli altri scritti intorno a Dante, Vol. I, 1918 – BEIC 1758493.djvu/164

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che l’autore di prima pose mano alla presente opera, sedeva Bonifazio papa ottavo, il quale, quantunque altiero signor fosse molto, parve per avventura ancor molto piú all’autore, in quanto piegare non fu potuto a’ piaceri né alle domande fatte da quegli della setta della quale fu l’autore. «Questi», cioè questo veltro, «la caccerá per ogni villa», cioè estermineralla del mondo, «Finché l’avrá rimessa nell’inferno, Lá onde invidia prima dipartilla». In queste parole chiaramente si può intendere, l’autore dire una cosa e sentire un’altra; coneiosiacosaché manifesto sia in inferno non generarsi lupi, e perciò di quello non poterne essere stato tratto alcuno, per doverlo in questa vita menare. «Ond’io per lo tuo me’». In questa particella seconda della quarta, dice l’autore il consiglio preso da Virgilio per sua salute, e, secondo l’usanza poetica, mostra in poche parole ciò che dee trattare in tutto questo suo volume; e dice cosí: «Ond’io», considerata la natura di questa lupa che t’impedisce, «per lo tuo me’, penso e discerno», giudico, «Che tu mi segua, ed io sarò tua guida, E trarrotti di qui», cioè di questo luogo pericoloso, «per luogo eterno», cioè per lo’nferno e per lo purgatorio, i quali son luoghi eterni; «Dove», cioè in quel luogo, «udirai le dispietate strida», in quanto paiono d’uomini crudeli e senza alcuna umanitá; «E vederai gli spiriti dolenti, Che la seconda morte ciascun grida»; cioè la morte dell’anima, percioché quella del corpo, la quale è la prima, essi 1’hanno avuta. Addomandano adunque la seconda, credendo per quella le pene, che sentono, non dover poscia sentire. [Ma i nostri teologi tengono che, quantunque essi la spiritual morte domandino, non perciò, potendola avere, la vorrebbono, percioché per alcuna cagione non vorrebbon perdere l’essere. Deesi adunque intendere li dannati chiamar la seconda morte, si come noi mortali spesse volte chiamiamo la prima; la quale se venir la vedessimo, senza alcun dubbio a nostro potere la fuggiremmo. O puossi sporre cosí: tiensi per li teologi esser piú spezie di morte, delle quali è la prima quella della quale tutti corporalmente moiamo; la seconda dicono che è morte di miseria, la