Pagina:Boccaccio, Giovanni – Il comento alla Divina Commedia e gli altri scritti intorno a Dante, Vol. I, 1918 – BEIC 1758493.djvu/254

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Dio fossero, dicevano: —Renunzia, Celestino! rcnunzia, Celestino! — Dalle quali mosso, ed essendo uomo idiota, ebbe consiglio col predetto messer Benedetto del modo del poter renunziare. 11 quale gli disse: — Il modo sani questo, che voi farete una decretale, nella quale si contenga che il papa possa nelle mani de’ suoi cardinali renunziare il papato. — Il quale come a doverla fare il vide disposto, essendo essi in Napoli, segretamente fu col re Carlo secondo, re di Cicilia, a cui stanza il detto papa poco davanti avea fatti dodici cardinali, e apertogli l’animo suo, gli promise d’aiutarlo con ogni forza della Chiesa nella guerra sua di Cicilia, dove facesse che, rifiutando Celestino il papato, esso facesse che i dodici cardinali, fatti a sua stanza, gli dessero le boci loro nella elezione: la qual cosa il re gli promise. Laonde esso, con alcuni altri cardinali italiani, sotto certe promessioni, ordinato questo medesimo, adoperò che il papa pronunziò la legge del dover potere rinunziare il papato: e il di di santa Lucia, essendo stato cinque mesi e alcun di papa, venuto co’ papali ornamenti in concistoro, in presenza de’ suoi cardinali pose giú la corona e il papale ammanto, e rifiutò al papato. Di che poi segui che la vilia di Natale messer Benedetto predetto fu eletto papa e chiamato Bonifazio ottavo. Il quale ivi a poco tempo, percioché vedeva gli animi di molti inchinarsi ad avere nel detto frate Piero, quantunque rinunziato avesse, divozione come in vero papa, fece il predetto frate Piero chiamare dal monte Sant’Agnolo in Puglia, dove per divozione andato 11’era, e quindi, secondo che alcuni affermano, era disposto di passarsene in Ischiavonia, e quivi in montagne altissime e salvatiche finire in penitenzia i di suoi; il fece chiamare, e fecenelo andare alla ròcca di Funionc, e quivi tennelo mentre visse; ed, essendo morto, il fece in una piccola chiesicciuola fuori della ròcca, senza alcuno onore funebre, seppellire in una fossa profondissima, accioché alcuno non curasse di trarne giammai il corpo suo. Pare adunque l’autore qui volere lui, per questa viltá d’animo, in questa parte superiore dello ’nfcrno tra’ cattivi esser dannato. Sono per questo alcuni che riprendono l’autore, dicendo lui