Pagina:Boccaccio, Giovanni – Il comento alla Divina Commedia e gli altri scritti intorno a Dante, Vol. I, 1918 – BEIC 1758493.djvu/95

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di dimostrare. Impercioché essi, se noi riguarderem bene le loro opere, accioché lo imitatore non paresse diverso dallo imitato, sotto coperta d’alcune Azioni, quello che stato era, o che fosse al lor tempo presente, o che disideravano, o che presumevano che nel futuro dovesse avvenire, discrissono. Per che, comeché ad un fine l’una scrittura e l’altra non riguardasse, ma solo al modo del trattare, quello del poetico stilo dir si potrebbe che della sacra Scrittura dice Gregorio, cioè che essa in un medesimo sermone, narrando, apre il testo e il misterio a quello sottoposto; e cosí ad un’ora con l’uno li savi esercita e con l’altro li semplici riconforta, e ha in publico donde li pargoli nutrichi, e in occulto serva quello onde assai le menti dei sublimi intenditori con ammirazione tenga sospese. Percicché pare essere un fiume piano e profondo, nel quale il piccioletto agnello con gli piè vada e il grande elefante ampissimamente nuoti. Ma da verificar sono le cose predette con alcune dimostrazioni.

XIX

DIMOSTRAZIONE DELLA PREDETTA SENTENZA

Intende la divina Scrittura, l’esplicazion della quale insieme con essa noi «teologia» appelliamo, quando con figura d’alcuna istoria, quando col senso d’alcuna visione, quando con lo ’ntendimento d’alcuna lamentazione, e in altre maniere assai, mostrarci molti secoli avanti esser dalio Spirito santo a’ futuri nunziato l’alto misterio della incarnazione del Verbo divino, la vita di quello, le cose occorse nella sua morte, e la resurrezione vittoriosa, e la mirabile ascensione, e ogni altro suo atto, per lo quale noi ammaestrati, possiamo a quella gloria pervenire, la quale Egli e morendo e risurgendo ci aperse, lungamente stata serrata per la colpa del primo uomo. Cosi i poeti nelle loro invenzioni, quando con Azioni di vari iddii, quando con trasformazioni d’uomini in varie forme e quando