Pagina:Boccaccio, Giovanni – Il comento alla Divina Commedia e gli altri scritti intorno a Dante, Vol. II, 1918 – BEIC 1759042.djvu/17

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passate, come quelle che venir debbono, senza cercarne testimonianza d’alcuno, si vogliono fermamente credere e semplicemente confessare]. — «Uscicci mai», di questo luogo, «alcuno, o per suo merto», cioè per l’avere con intera pazienza lungamente sostenuta questa pena, o per l’avere si nella mortai vita adoperato, che egli dopo alcuno spazio di tempo meritasse salute: «O per l’altrui», opera, [o fatta o che far si possa per l’avvenire,] «che poi fosse beato?» — uscendo di qui e sagliendo in vita eterna. «Ed e’», cioè Virgilio, «che ’ntese il mio parlar coverto», cioè intorno a quella parte, per la quale io, tacitamente intendendo, faceva la domanda generale, «Rispose: — Io era nuovo in questo stato». Dice «nuovo» per rispetto a quegli che forse migliaia d’anni v’erano stati, dov’egli stato non v’era oltre a quarantotto anni; percioché tanti anni erano passati dopo la morte di Virgilio, infino alla passion di Cristo, nel qual tempo quello avvenne che esso dee dire, cioè «Quando ci vidi venire», in questo luogo, «un possente», cioè Cristo, il quale Virgilio non nomina percioché noi conobbe. E meritamente dice «possente», percioché egli per propria potenza aveva quel potuto fare, che alcun altro non potè mai, cioè vincere la morte e risuscitare; avea vinta la potenza del diavolo, oppostasi alla sua entrata in quel luogo. Ed era, questo possente, «Con segno di vittoria incoronato». Non mi ricorda d’avere né udito né letto che segno # vittoria Cristo si portasse al limbo, altro che 10 splendore della sua divinitá; il quale fu tanto, che il luogo di sua natura oscurissimo egli riempiè tutto di luce: donde si scrive che «habitan/ibus in umbra mortis lux orta est eis». «Trasseci l’ombra del primo parente», cioè d’Adamo. [Adamo fu, si come noi leggiamo nel principio quasi del Genesi, 11 primiero uomo il sesto di creato da Dio, e fu creato del limo della terra in quella parte del mondo, secondo che tengono i santi, che poi chiamata fu il «campo damasceno». Ed essendo da Dio la statura sua fatta di terra, gli soffiò nel viso, e in quel soffiare mise nel petto suo l’anima dotata di libero arbitrio e di ragione, per la quale egli, il quale ancora era