Pagina:Boccaccio, Giovanni – Il comento alla Divina Commedia e gli altri scritti intorno a Dante, Vol. II, 1918 – BEIC 1759042.djvu/207

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muovere a nuocere piú per paura di sé che per odio che abbia delia cosa contro alla qual si muove; e deesi qui intender la paura di Plutone esser quella della quale poco avanti è detto: «ché poter ch’egli abbia, Non riterrá lo scender questa roccia», — cioè questo balzo. «Poi si rivolse a quella enfiata», superba, «labbia», cioè aspetto, «E disse: — Taci, maledetto lupo»; per ciò il chiama «lupo», accioché s’intenda per lui il vizio dell’avarizia, al quale è preposto: il qual vizio meritamente si cognomina «lupo», si come di sopra nel primo canto fu assai pienamente dimostrato; «Consuma dentro te con la tua rabbia», la quale continuamente, con inestinguibile ardore di piú avere, ti sollecita e infesta. «Non è senza cagion l’andare», di costui, «al cupo», cioè al profondo inferno, Vedendo: «Vuoisi», da Dio ch’egli vada, «nell’alto», cioè in cielo, «lá dove Michele», arcangelo, «Fe’ la vendetta del superbo strupo», —cioè del Lucifero, il quale, come nell’ Apocalissi si legge, fu da questo angelo cacciato di paradiso, insieme co’ suoi seguaci. E chiamalo «strupo», quasi violatore col suo superbo pensiero della divina potenza, alla quale mai piú non era stato chi violenza avesse voluto fare: per che pare lui con la sua superbia quello nella deitá aver tentato, che nelle vergini tentano gli strupatori. «Quali». Qui per una comparazione dimostra l’autore come la rabbia di Plutone vinta cadesse, dicendo che «Quali dal vento», soperchio, «le gonfiate vele», cioè che come le vele gonfiate dal vento soperchio, «Caggiono avvolte» e avviluppate, «poi che l’alber fiacca», cioè l’albero della nave fiacca per la forza del vento impetuoso, «Tal cadde a terra la fiera crudele», cioè Plutone. «Cosí scendemmo». Qui comincia la seconda parte della prima di questo canto, nella quale l’autore dimostra qual pena abbiano i peccatori, li quali in questo quarto cerchio si puniscono, e chi essi sieno; e dice: «Cosi», vinta e abbattuta la rabbia di Plutone, «scendemmo nella quarta lacca», cioè parte d’inferno, cosí dinominandola per consonare alla precedente e alla seguente rima: «Pigliando piú della dolente ripa», cioè