Pagina:Boccaccio, Giovanni – Il comento alla Divina Commedia e gli altri scritti intorno a Dante, Vol. II, 1918 – BEIC 1759042.djvu/219

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potere gli stati temporali fermare, si può far senza piú stendersene in parole. E per queste permutazioni avviene «Che una gente impera», signoreggiando, «e l’altra langue», servendo; e ciò avviene, «Seguendo», i mondani beni, «il giudicio di costei», cioè di questa ministra; il qual giudicio, «Che sta occulto», a’sensi umani, «come in erba l’angue». Anguis è una spezie di serpenti, la quale ha la pelle verde, e volentieri e massimamente la state, abita ne’prati fra l’erbe; e percioché egli è con l’erbe d’un medesimo colore, rade volte fra quelle è prima veduto che toccato e sentito. E cosí, dice l’autore, il giudicio o il consiglio di questa ministra è si occulto a’ sensi umani, ch’egli non può prima esser conosciuto che sentito. Ed oltre a questo, roborando ancora l’autore la predetta cagione, séguita: «Vostro saver non ha contasto a lei». Quasi voglia in queste parole pretendere che, ancora che noi, o per industria o ancora per chiara dimostrazione, conoscessimo o vedessimo quello a che il giudicio di questa ministra s’inchina, non pare che, per nostro sapere o ingegno, possiamo a quello contastare o opporci in guisa che valevole sia: e questo essere vero, s’è giá per molte manifeste cose veduto. [Creso, re di Lidia, vide in sogno essergli tolto Atis, suo figliuolo, da Ferrea, ecc. Mostrò Iddio ad Astiage re de’ medi, in due sogni, che il figliuolo, il quale ancora non era generato di Mandane, sua figliuola, il dovea privare dello ’mperio d’Asia: né gli giovò il maritarla ad uomo non degno di moglie nata di reai sangue, né il far poi gittare il figliuol natone alle fiere, che quello non avvenisse giá nel consiglio di questa ministra fermato. Non poterono l’avere cacciato del regno d’Alba in villa Numitore, d’avere ucciso Lauso, suo figliuolo, d’aver fatta vergine vestale Ilia, sua figliuola, adoperare che Amulio non fosse del regno gittato, né restituitovi Numitore. Infiniti sarebbono gli esempli che ad approvar questo si potrebbon mostrare, lasciandoci tirare all’attitudine dataci da’ cieli: ma, se noi vorremo esser prudenti, e seguire il consiglio della ragione, con la forza, del libero arbitrio che noi