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Pagina:Boccaccio, Giovanni – Il comento alla Divina Commedia e gli altri scritti intorno a Dante, Vol. II, 1918 – BEIC 1759042.djvu/222

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causatori. E dicesi dato ministro, piú tosto a dimostrazione che cosa possa essere questo nome fortuna attribuito a questi mutamenti delle cose, che perché alcun ministerio vi bisogni, se non essa medesima operazion de’ cieli. E percioché di questo effetto sono propinquissima causa i cieli, e sia opinion de’ filosofi il causato, almeno in certe parti, esser simile al causante, si come le piú volte suole esser simigliante il figliuolo al padre; pare che, se i cieli sono in continuo moto, che l’universale loro effetto, il quale è intorno alle cose inferiori e temporali, similmente debba essere in continuo movimento: e se l’universale effetto è in movimento continuo, le sue particularitá similmente in continuo movimento saranno; e cosí seguirá le cose governate essere convenienti e conformi alla cosa che le governa, causa e dispone; e per conseguente quelle ottimamente dover seguire la disposizion data dal governante. E percioché egli non par possibile cosa che gl’ingegni umani comprendano le particularitá infinite di questo universale effetto de’ cieli: si come noi possiam comprendere nelle continue fatiche, e le piú delle volte vane degli strologi, li quali, quantunque l’arte sia da sé vera e da certi fondamenti fermata, nondimeno non paiono gl’ingegni umani essere di tanta capacitá che essi possan comprendere ogni particularitá di cosí gran corpo, come è il cielo, né ancora pienamente le rivoluzioni, congiunzioni, mutazioni e aspetti de’corpi de’pianeti; e per conseguente cognoscere né quello che il cielo dimostra dover producere, né quello che a ciò seguire o fuggire, per avere o per fuggire quello che s’apparecchia, sia sofficiente né bastevole: e però ottimamente dice l’autore i consigli umani non poter comprendere né contastare alle occulte, quanto è a noi, operazioni di questo effetto. Ed esso effetto non è altro che permutazioni delle cose prodotte da’ cieli, le quali, non avendo stabilitá coloro dai quali causate sono, né esse similmente possono avere stabilitá; e se i movimenti de’ cieli son veloci, e le cose causate da loro seguono la similitudine del causante, sará di necessitá questo loro effetto universale esser movibile e di veloce moto, come essi sono; e seguiranne quello che noi continuamente nelle cose temporali