Pagina:Boccaccio, Giovanni – Il comento alla Divina Commedia e gli altri scritti intorno a Dante, Vol. II, 1918 – BEIC 1759042.djvu/46

Da Wikisource.

Neptuno Halcyotien, et te, formosa Celaeno:
Maian et Elee tran Taygetenque lavi:
septinia mortali Merope tibi, Sisyphe, nupsit.
Poenitet; et farti sola pudore latet.
Sive quod Eleclra Troiae spedare ruinas
non tulit, ante oculos opposuitque manum.

Secondo gli astrologi, l’una di queste sette stelle è nebulosa, e però come l’altre non apparisce. Chiamante quelle stelle i latini «virgiliane». Anselmo, in libi o De imagine mundi, dice che queste stelle non si chiamano Pliade dal nome della madre loro, ma dalla quantitá, percioché «plion» in greco viene a dire «moltitudine» in latino. «Virgilie» son chiamate, percioché in quelli tempi, che i virgulti cominciano a nascere, si cominciano a levare, cioè all’entrata di marzo. Il numero loro, che son sette, puote aver data cagione alla favola, percioché, essendo simili in numero alle predette sette stelle, furori cominciate a chiamare dalla gente per lo nome di quelle stelle; e, perseverando eziandio dopo la morte loro questo nome, furon dal vulgo stolto credute essere state trasportate in cielo. L’avere nutricato Bacco può essere preso da questo: quando il sole è in Vergine, queste stelle dopo alquanto di notte si levano, e con la loro umiditá riconfortano le vigne, le quali per lo calor del di sono faticate, avendo patito mancamento d’umido. Che esse abbiano nutrito Giove si dice per questa cagione: Giove alcuna volta s’intende per lo elemento del fuoco e dell’aere, e se nell’aere umiditá non fosse, per la quale il calor del fuoco a lei vicino si temperasse, l’aere non potrebbe i suoi effetti adoperare, si sarebbe affocata: adunque l’umiditá di queste stelle, che è molta, è cagione di questa sustentazione, e per conseguente di nutrimento.] E fu costei moglie di Corito, re della sopra detta cittá di Corito, la quale estimo da lui denominata fosse. E sono di quegli che vogliono questo Corito essere quella terra la qual noi oggi chiamiamo Corneto; e a questa intenzione forse agevolmente s’adatterebbe il nome, percioché, aggiunta una «n» al nome di Corito, fará Cornito: e queste addizioni, diminuizioni e permutazioni di lettere essere ne’ nomi antichi fatte sovente si truovano.