Pagina:Boccaccio, Giovanni – Il comento alla Divina Commedia e gli altri scritti intorno a Dante, Vol. II, 1918 – BEIC 1759042.djvu/49

Da Wikisource.

disceso nella battaglia, come da Ettor fu veduto, fu da lui estimato esso essere Achille: per la qual cosa dirizzatosi verso lui, senza troppo affanno vintolo, l’uccise, e spogliògli quelle armi, e, quasi d’Achille tronfando, se ne tornò con esse nella cittá. La qual cosa avendo Achille sentita, pianta amaramente la morte del suo amico, e altre armi trovate, discese fieramente animoso contro ad Ettore nella battaglia. Avvenutosi ad Ettore, con lui combattè e, ultimamente vintolo, l’uccise. E tanto potè in lui l’odio, il quale gli portava per la morte di Patrocolo, che, spogliatogli l’armi, e legato il morto corpo dietro al carro suo. tre volte intorno intorno alla cittá d’Ilione lo strascinò: e quindi alla tenda sua ritornato, il guardò dodici di senza sepoltura, infino a tanto che Priamo, di notte e nascostamente venuto alla sua tenda, quello con grandissimo tesoro e molte care gioie ricomperò, e, portatonelo nella cittá, con molte sue lacrime e degli altri suoi e di tutti i troiani, onorevolmente il seppellí. «Ed Enea». Questi fu figliuolo, secondo che i poeti scrivono, d’Anchise troiano e di Venere, e nacque sopra il fiume chiamato Simoente, non guari lontano ad Ilione, al quale poi Priamo, re di Troia, splendidissimo signore, diede Creusa, sua figliuola, per moglie, e di lei ebbe un figliuolo chiamato Ascanio. Fu in arme valoroso uomo, e tra gli altri nobili troiani andò in Grecia con Paris quando egli rapi Elena: la qual cosa mostrò sempre che gli spiacesse. Non pertanto valorosamente contro a’ greci combattè molte volte per la salute della patria, e tra l’altre si mise una volta a combattere con Achille, non senza suo gran pericolo. In Troia fu sempre ricevitore degli ambasciatori greci: per le quali cose, essendo Ilion preso dai greci, in luogo di guiderdone gli fu conceduto di potersi, con quella quantitá d’uomini che gli piacesse, del paese di Troia partirsi e andare dove piú gli piacesse. Per la qual concessione prese le venti navi, con le quali Paris era primieramente andato in Grecia, e in quelle messi quegli troiani alli quali piacque di venir con lui, e similemente il padre di lui ed il figliuolo, e, secondo che ad alcuni piace, uccisa Creusa, lasciato il troiano lito, primieramente trapassò in Trazia, e quivi fece una cittá, la