Pagina:Boccaccio, Giovanni – Il comento alla Divina Commedia e gli altri scritti intorno a Dante, Vol. III, 1918 – BEIC 1759627.djvu/177

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delle fiamme, che veniva di sopra: «Ma sempre al bosco», del quale è detto di sopra, e lungo il quale andavano, «fa’ li tenghi stretti», — cioè accostati. . li v] «Tacendo divenimmo lá ove spiccia, Fuor della selva», cioè del bosco predetto, «un picciol fiumicello, Lo cui rossore ancor mi raccapriccia», cioè mi commuove, come si commuovono gli uomini, quando veggono alcuna orribil cosa: e questo fiumicello era orribile per la sua rossezza, in quanto pareva sangue, e però il dice essere rosso, perché si comprenda quello dirivarsi da quel fosso di sangue, nel quale di sopra ha mostrato essere puniti i tiranni e gli altri violenti nel prossimo. E appresso questo, per una comparazion discrive la grandezza e ’l corso di quello, dicendo: «Quale del bulicame», cioè di quello lago bogliente, il quale è vicino di Viterbo, cosi chiamato, «esce il ruscello», cioè un piccol rivo, «Che parton poi tra lor le peccatrici». Dicono alcuni appresso a questo bulicame essere stanze, nelle quali dimorano le femmine publiche, e queste, per lavare lor vestimenti, come questo ruscello viene discendendo, cosi alcuna particella di quello volgono verso la loro stanza. «Tal per la rena giú sen giva quello», che usciva fuori della selva. «Lo fondo suo ed ambo le pendici», cioè le ripe, le quali perciò chiama «pendici» perché pendono verso l’acqua, «Fatte eran pietra, e i margini d’allato», come ne! presente mondo fanno alcuni fiumi, si come qui fra noi 1’ Elsa, e presso di Napoli Sarno; «Per ch’io m’accorsi che ’l passo era lici», dove le pendici erano cosi divenute di pietra. — «Tra tutto l’altro». Qui comincia la sesta parte del presente canto, nella quale Virgilio gli discrive l’origine de’ fiumi infernali, dicendo: —«Tra tutto l’altro ch’io t’ho dimostrato, Posciaché noi entrammo per la porta, Il cui sogliare a nessuno è negato», di poterlo, entrando dentro, trapassare (e questo «sogliare» è quello della prima porta dello ’nferno, sopra la quale è scritto: «Per me si va», ecc.), «Cosa non fu dalli tuoi occhi scorta», cioè veduta, «Notabil come lo presente rio», che uscendo dalla selva qui corre, e «Che sopra sé tutte fiammelle», di quelle che quivi continuamente piovono, «ammorta», — cioè spegne.