Pagina:Boccaccio, Giovanni – Il comento alla Divina Commedia e gli altri scritti intorno a Dante, Vol. III, 1918 – BEIC 1759627.djvu/181

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balzo, per li quali di cerchio in cerchio, come veder s’è potuto infino a qui, si discende al profondo dello’nferno: «Fanno», queste lagrime di sé, cosi discendendo, «Acheronte», il primo fiume dello ’nferno, del quale è detto di sopra nel primo canto; e fanno «Stige», cioè quella palude della quale è mostrato di sopra nel settimo e nell’ottavo canto, la quale si diriva dal superchio che esce del fiume d’Acheronte; e «Flegetonta», ancora fanno, il quale è il terzo fiume dello ’nferno, e dirivasi dall’acqua la qual esce di Stige; e trovossi questo fiume all’entrata di questo settimo cerchio, il qual l’autor discrive esser vermiglio e bollire in esso la prima spezie de’ violenti. «Poi sen va giú per questa stretta doccia», cioè per questo stretto ruscello il qual tu vedi, il quale per la sua strettezza assomiglia ad una «doccia», per la quale, come assai è manifesto, qui si menano Tacque prestamente d’una parte ad un’altra; e però è detta «doccia» da questo verbo «duco ducis», il quale sta per «menare». Poi mostra questo rivo andarne giú, «Insin lá ove piú non si dismonta», cioè infino al centro della terra. E quivi «Fanno», queste lagrime, «Cocito», un fiume cosi chiamato, ed è il quarto fiume dello ’nferno; «e qual sia quello stagno», di Cocito, il quale egli meritamente chiama «stagno», percioché piú avanti non si muove, e gli stagni sono acque le quali non hanno alcun movimento, e perciò son chiamate «stagno» da «sio s/as», il qual viene a dire «stare»; «Tu il vedrai», questo stagno, discendendo noi giuso; «però qui non si conta», — come fatto sia. Quasi come se gli altri tre avesse discritti, il che egli non ha fatto; ma intende in luogo della descrizione l’avergli l’autor veduti, dove Cocito ancora veduto non ha. «Ed io a lui: — Se ’l presente rigagno», cioè ruscello, il quale chiama «rigagno» da «rigo rigas», che sta per «rigare», e questo rio rigava la rena sopra la qual correva, «Si deriva cosi dal nostro mondo», come tu mi dimostri, «Perché ci appar pure a questo vivagno?» — cioè in questa parte sola e non altrove? Della qual domanda dell’autore io mi maraviglio, conciosiacosaché egli l’abbia in piú parti veduto di sopra, si come manifestamente appare nella lettera e ancor nella dimostrazion di Virgilio. E