Pagina:Boccaccio, Giovanni – Il comento alla Divina Commedia e gli altri scritti intorno a Dante, Vol. III, 1918 – BEIC 1759627.djvu/59

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mori. Ma questa seconda malvagitá di Ghibellino, conosciuta, manifestò ancor la prima: per le quali cose assai nobili uomini della Magna si levarono a dover questa iniquitá vendicare; e cosi molti ne furono in aiuto e in sussidio di Ghibellino; e tanto procedette la cosa avanti, che quasi tutta Alamagna fu divisa, e sotto questi due nomi, Guelfo e Ghibellino, guerreggiavano. Né stette questa maladizione contenta a’ termini della Magna, ma trapassò la lama d’essa in Italia; la quale udita dalla contessa Matelda, e conoscendo la innocenzia di Gulfo e la iniquitá di Ghibellino, in aiuto di quegli che vendicar voleano la morte di Gulfo mandò grandissimo sussidio, nel quale furono molti nobili uomini italiani. E, percioché per avventura in Italia erano similmente delle divisioni, quantunque senza alcun notabile nome fossero, assai di quegl’italiani, che d’altro animo erano che coloro li quali erano andati a vendicar Guelfo, andarono dalla parte avversa, mossi da questa ragione, che, se avvenisse agli avversari loro d’aver bisogno d’aiuto contra di loro, pareva loro essi, con l’avere aiutata la parte di Gulfo, aver dove ricorrere, e perciò, accioché a loro similmente non fallasse ricorso, se bisognasse, andarono nell’aiuto di Ghibellino: e poi l’una parte e l’altra tornatisene di qua, ne recarono questi sopranomi; cioè quegli, che in aiuto della parte di Gulfo erano andati, si chiamaron «guelfi», e gli altri «ghibellini». Ed essendo questa pestilenza per tutta Italia distesa, divenne nella nostra cittá potentissima: e per la uccisione stata fatta d’un nobile cavaliere, chiamato messer Bondelmonte, mise maravigliosamente le corna fuori, e quegli che co’ parenti del cavaliere ucciso teneano, si chiamaron «guelfi», de’ quali furon capo i Bondelmonti; e la parte degli ucciditori si chiamò «ghibellina», e furonne capo gli Uberti. E questa è quella parte alla quale messer Farinata dice che gli antichi dell’autore furono fieramente avversi, si come uomini li quali erano guelfi, e con quella parte teneano contro a’ ghibellini.] «Si che per due fiate gli dispersi», cioè gli cacciai di Firenze insieme con gli altri guelfi. E questo fu, la prima volta, essendo lo ’mperador Federigo privato d’ogni dignitá imperiale