Pagina:Boccaccio, Giovanni – L'Ameto, Lettere, il Corbaccio, 1940 – BEIC 1765776.djvu/259

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il corbaccio 253

per ciò che, quando quello era, ella spendeva del mio; oggi, de’ suoi parendole spendere, non dubito punto che tu non le trovassi troppo piú stretta la mano che tu non t’avvisi. Egli è andata via quella magnificenza della quale forse tanto l’amico tuo la commendava. E, se questo non isperavi, in quale altra cosa ti poteva ella molto valere? Potevati costei degli anni tuoi scemare? Si forse di quelli che sono a venire; per ciò che giá ad altrui ne scemò; ma io non credo che tu questo avessi voluto; e giugnere non te ne potea, per ciò che solamente a Dio s’appartiene questo. Potevati costei delle cose assai, che tu non sai, insegnare? Si forse delle malvage, per ciò che giá ad altrui ne ’nsegnò; ma io non credo che tu quelle vadi cercando; dell’altre mostrare non ti potea, per ciò che niuna buona ne sa. Potevati costei, morendo tu o vivendo, beatificare? Si forse, se quella è beatitudine, che essa col suo amante, te schernendo, diterminava; per ciò che giá cosí n’ha assai beatificati; ma io non credo, poiché alquanto la luce t’è tornata dello intelletto, che tu quella beatitudine estimi, ma tormento; della vera né hanne né ará mai, si come colei che ad etterno supplicio, per li carnali diletti, giá se medesima ha condannata. Che dunque ti poteva costei fare? Certo io noi conosco; né credo ancora che tu il conoscessi o potessi conoscere. Forse t’arebbe potuto fare de’priori; che oggi cotanto da’ tuoi cittadini si disidera. Ma io non so vedere il come, rammentandomi che nel vostro Campidolio non è da’ vostri senatori orecchia porta a’ rapaci lupi dello alto legnaggio e del nobile, del quale ella è discesa. Ma ben potresti dire: si potrebbe, se cosí fosse a grado a tutti coloro, che hanno a fare lo squittino, come ella fu a te; e avesselo voluto fare. Ma questo mi pare che sarebbe impossibile: ché appena, che lo creda, che, non che tanti, ma un altro se ne trovasse, che cosí ne potesse divenire abbagliato, come tu divenisti. Deh, misera la vita tua! Quanti sono i signori, li quali se io per il loro titoli te li nominassi, in tuo danno te ne vanaglorieresti, dove in tuo prò non te ne se’ voluto rammemorare? Quanti i nobili e grandissimi uomini alli quali, volendo, tu