Pagina:Boccaccio, Giovanni – Opere latine minori, 1924 – BEIC 1767789.djvu/323

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nota 317

senza la mia correzione mancherebbe; alumpnatum ivi31, ms. alupnatum; pernecant 1131, ms. pernecat, corr. giá dal Traversari1; universis ivi2, ms. et universis: ma quell’et guasta il senso oltre che il velox2; pincernam ivi3, ms. pincerna, corr. dal Traversari3; ystoriis ivi10, ms. storiis; cernere ivi26, suppl. da me, perché il complesso sintattico richiede un infinito che attui il parallelismo con nare, speculari, intueri, intelligere, precidere degli altri membretti4; commicantes ivi, ms. commicates; Quanto di bene, etc. 1146: tutto il verso fu diligentemente abraso, tanto che il Traversari non seppe ravvisare che un’iniziale C, e nemmeno in ciò s’apponeva, mentre il Sabbadini si provò «a indovinare» sul facsimile e lesse Chi seco disiando a noi può dire5: anche la mia restituzione è fatta sulle ombre della fototipia, piú visibili qui che nell’originale, e la ritengo sufficientemente salda6.

Nell’ep. III: obgannirier 11515, ms. obganniri, allungato per restaurare il velox, conforme alla congettura del Parodi7; qui ivi, ms. quis; ergasterio ivi27, ms. argasterio; Procris ivi28, ms. Pocris; aceratam ivi30, ms. acuratum: in questa lezione inaccettabile fu riconosciuto dal Sabbadini8 aceratum «sordido», che si dovrá poi far concordare con endromeden, corculo 1165, ms. corculi, che a torto il Traversari cercò di difendere9; acromata ivi6, ms. aceromata (forse lettura frettolosa di accromata): alla spiegazione concorsero il Parodi e il Sabbadini10; falerare ivi9, ms. faletare, invano giustificato dal Sabbadini11; scitissime ivi, ms. scīssime,



  1. Ivi, n. 7.
  2. Cfr. Parodi, Osservaz. cit, p. 239.
  3. Op. cit., p. 64, n. 1.
  4. Il Traversari ponendo un punt’e virg. dopo Plutonem mutò malamente il ritmo distruggendo il vel., senza contare che mostrò di non aver compreso il passo; e non meglio fece il Torraca allorché a in diti Plutonem propose di sostituire incliti Platonis (op. cit., p. 89, n. 3).
  5. Giorn. stor., LXVI, p. 409, n. 1.
  6. Si noti che ad noi puo, visto dal Sabbadini e da me, può accogliersi per sicuro; il Quanto è, in certo modo, chiarissimo; di dare, accerta la prima e le ultime lettere il loro essere state riconosciute egualmente nelle due decifrazioni: soltanto di bene e natura resterebbero dunque congetturali.
  7. Osservaz. cit., p. 235 (e cfr. p. 240, n. 1). Il Sabbadini (Rendic., p. 324) propose invece obgannii, ma non è vero che il passivo sia «grammaticalmente errato».
  8. Giorn. stor., LXVI, p. 412.
  9. Le lett. cit., p. 57, n. 2.
  10. Osservaz., p. 236; Rendic., p. 326.
  11. Rendic. p. 326. L’emendamento è del Parodi (Bull. d. Soc. Dant. it. n. 8., XV, p. 282); cfr. qui l’errata-corrige.