Pagina:Boccaccio, Giovanni – Opere latine minori, 1924 – BEIC 1767789.djvu/356

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350 nota

«scripsisse» è congetturale; eum ivi13, ms. cum; summos ivi14, ms. summo; adversus ivi25, ms. adversum (ma adversus poche parole prima); Patavum ivi30, ms. patanum; in finem ivi32, ms. in fine; ut ivi32, suppl. dal Corazzini (ma poteva anche essere tralasciato1).

Nell’ep. XX (S, c. 115): marescallo 2055, ms. marescalco (ma marescallo 2095); que michi ivi13, ms. que michi causa (ma quest’ultima parola, che non ha che fare con la tessitura del concetto, sembra una glossa incorporata nel testo); e faucibus ivi15, ms. e faucis con un segno di chiamata a cui risponde nel margine la nota «alias e faucibus»; orci ivi, ms. orei (!); amatissimi ivi28, ms. amantissimi; tangentibus 2062, ms. tangenti; effectum ivi13, ms. effetum; minime ivi20, ms. mi, evidentemente da ricondurre a mime (nell’altra copia, c. 37 r, fu risolta in mei2; die27, ms. diem; discensurum ivi32, ms. descensurus; ignea ivi34, ms. igneas (riferito a «suspiria»); illuc ivi36, ms. illud con la d ridotta poi a c; queritans ivi, ms. queritatis con la sill. ti ridotta poi a n; corpore 2076, ms. corpora; severamque censuram ivi9 sg.; ms. severamque (con a ridotto poi ad u) cor suram3; tremerem ivi8, ms. tremorem; usus ivi10, ms. usum con l’m ridotta ad s; lacrimarem ivi11, ms. lacrimabatur (il contesto mostra che si parla di lacrime del Bocc., non dell’«ancillula»); mentibus ivi16, ms. inetibus; extrorsum ivi21, ms. extorsum; eluxit ivi28, ms. eluxiit; in diem ivi32, ms. indem; permittere ivi33, ms. promictere; ob sinistram ivi34, ms. ob simetram (!); epydaurium Esculapium ivi36, ms. epydarium Exculapium; hominem 2081, ms. homonem; mittentis ivi4, ms. mictetis;



  1. Emendamenti del Ricc.: permaximum 19919, ut te 2004, incognitus ivi7, quam ivi23, liberali 20136, nisu 2028, quodammodo ivi9, eum 20411.13, Patavum ivi30; in qualche caso l’emendatore non seppe raccapezzarsi (p. es., con quel nūc che in S sta a rappresentare iuris 20134 e che nel Ricc. è omesso senz’altro) o storpiò addirittura (nenio 20323 fu letto nemo, e la lezione, che cambia il senso della frase, passò nel Corazzini) ovvero aggiunse quel che non era richiesto (cosí meo dopo preceptori 2044, accolto esso pure dal Corazzini). Nella stampa fu saltata via la clausola quam grandis tibi esset industria 26021 sg.; e ciò basti aver notato, senza attardarmi su altri inconvenienti meno gravi: tra questi debbo per altro ricordare due madornali errori d’interpretazione paleografica (etc. 20330 diventò una semplice et, e la sigla corrispondente a secundo ivi35 fu presa per un hoc!).
  2. E il Corazzini credè di leggere nūc nel Ricc., e per suo conto emendò in «non» nel testo.
  3. Anche l’amanuense del Ricc., dopo avere scritto severamque, ne fece severumque per concordare con cor seguente, e di suram fece, attraverso un tentativo di emendamento, futuram (onde la lezione del Corazzini severumque cor futurum!).