Pagina:Boccaccio-Caccia e Rime-(1914).djvu/16

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viii Avvertenza

la scrupolosa restituzione o confermazione del testo di tutti gli scritti del nostro autore: e chi scrive si compiace di aver contribuito, per la sua parte, al gravoso lavoro fondamentale, poiché, proprio ad un tempo con questo volume minore, esce in luce per sua cura l’edizione critica delle Rime di Giovanni Boccacci1, destinata a segnare la giubilazione dell’ormai più che centenaria stampa baldelliana (1802).

E, tuttavia, non si esclude che anche testi provvisori, diligentemente allestiti e riveduti, in attesa di quelli definitivi, possano recare ottimi servigi agli studi. Io, per esempio, già da parecchi anni vagheggio l’idea di una ristampa delle opere minori volgari del Boccacci, la quale, senza pretender di diffondere una lezione criticamente fermata di quelle (di così privilegiata sorte non fruiscono, per ora, che il Ninfale e le liriche: troppo poco rispetto al numero e alla mole di ciò che resta!), possa tuttavia, per sagacia e scrupolo di cure spesevi attorno col sussidio di buoni testi a penna, rappresentare uno stadio, praticamente apprezzabile, di transizione tra la raccolta del Moutier2 — a cui debbono ancora per forza attenersi gli studiosi3 — e la ventura definitiva edizione. Potrà effettuarsi questo disegno? Le difficoltà saran grandi, e non me le nascondo; ma, certo, un principio di effettuazione vuol essere il presente volume.

Esso contiene due forme della produzione lette-

  1. Bologna, Romagnoli-Dall’Acqua, 1914 (nella ‘Collezione di opere inedite o rare’)
  2. Opere volgari di Giovanni Boccaccio corrette su i testi a penna, Firenze, Stamperia Magheri, 1827-1834.
  3. E da cui si vanno attingendo, con meccanica fedeltà, le ristampe di opere singole (Corbaccio, Fiammetta, Amorosa Visione, ecc.) moltiplicatesi in questi ultimi anni.