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CAPITOLO XLVI. 187

Tratto un sospiro, grazïosa e pia
     50La Donna verso me, disse: or dimmi
     Come venisti qui, anima mia?
Ond’io a lei: poich’Amore aprimmi
     Gli occhi a conoscer la vostra biltate,
     A cui io per mia voglia consentimmi,
55Nel cerchio della vostra potestate
     Entrato con affanno e con sospiri,
     Sempre sperando in la vostra pietate,
Ó lui pregato, che a’ miei martirj
     Dia fine grazïoso, ed e’ menato
     60M’ha qui per fine porre a’ miei disiri.
Nel giardin là ver è ch’io ho lasciato
     Stare una donna, la qual lungamente
     Prima m’avea benigna accompagnato
Venendo qui: e non lasciai nïente
     65A dire a lei, e di que’ due ancora,
     Con cui io venni quivi similmente.
Alquanto stette quella Donna allora
     In abito sospesa in sè pensando,
     E poi non dopo molto gran dimora,
70Andrai, mi disse, la Donna cercando,
     E lei seguisci, perocch’ella è quella
     Che ’n dritta via ripon chi va errando:
Ciò ch’ella vuol, vuo’ facci, fuorchè s’ella
     Me ti volesse far di mente uscire,
     75In ciò non voglio che ubbidischi ad ella.
Humilïati sempre al suo disire,
     E me porta nel cuor, nè ti sia grave,
     Che ben tu ne vedrai, credo, seguire.