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Pagina:Boccaccio - De claris mulieribus.djvu/252

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248 tamiri, cap. liv.

CAPITOLO LIV.

Tamiri dipignitrice.

Tamiri, a suo tempo fu nobile dipignitrice; della cui virtù benchè l’antichità n’abbia forse tolto molto, non gli ha potuto torre ancora la sua nobile nominanza, nè lo suo artifizio1. E dicesi, nella nonagesima Olimpiade, che ella fu figliuola di Micone dipintore; ma perchè noi abbiamo letto, che in un tempo2 furono due Miconi famosi ad Atene amendue dipintori, non è fatto differenza se non in queste poche parole: Ella fu figliuola di quello Micone, che fu chiamato Minore per soprannome. E certo, di quale ella fusse, fu di sì maraviglioso ingegno, che, dispregiati gli esercizj delle donne, seguì l’arte di suo padre. Sicchè, regnando in Macedonia Archelao acquistò gran gloria nella pintura; intanto che

  1. Cod. Cass. allo suo artifizio. Test. Lat. nec artificium.
  2. Cod. Cass. chin minintempo. Test. Lat. eodem tempore.