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Pagina:Boccaccio - De claris mulieribus.djvu/303

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capitolo lxviii. 299


e certamente non tanto desiderio del parentado del re, quanto quegli come uomo sagace desiderava, durando la guerra con gli Romani, non solamente sottrarre ai Romani i re barbari, ma ancora pensava, per sollecitudine di sua figliuola, con lusinghe convertire quello alla parte de’ Cartaginesi contro ai Romani; e non fu ingannato da fallace pensiero; perchè come Siface ebbe compiute le nozze, fu tratto con tanto ardore d’amore da quella fanciulla la quale era innanzi ammaestrata, ajutandola la bellezza, che niuna cosa pensava cara e dilettevole a sè se non quella. Così egli infelice usando con quella, essendovi nuova che Cornelio Scipione era per passare1 di Sicilia in Africa con l’oste, Sofonisfa informata da Asdrubale, con lusinghe e prieghi trasse tanto a’ suoi desiderj l’animo di Siface, che non solamente egli abbandonò i Romani, ai quali egli avea promesso servare fè, e aggiunsesi ai Cartaginesi, ma volontariamente fecesi principe della guerra. Per la qual cosa, avendo sottomessa la fè alla perfidia, la quale avea pro-

  1. Betussi.