tica consuetudine, seguendo quanto si è usato da coloro che innanzi a me hanno parlato in questo prestantissimo luogo, narrerò di questa in parte, d’ogni altra virtù solo seguendo quelle parti che conoscerò alla solennità del presente atto si convenghino, e sieno degne d’essere recitate alle vostre prudenze. Avendo adunque di Giustizia a parlare, prima ci s’appartiene intendere che cosa ella sia, e come da savj descritta. In uno tutti i sommi filosofi s’accordano, giustizia essere abito d’animo disposto alla conservazione della utilità comune, il quale distribuisce a ciascheduno il merito suo. Il primo fondamento di tale virtù è derivato dalla natura, poi divenuta fra gli uomini ha dimostrato l’utile, e quello per lunga consuetudine approvato: quinci prima la religione, poi la giustizia hanno le divine leggi e umane santamente costituite e ferme. Due sono adunque le leggi: la prima è quasi divina; è dalla natura l’altra a similitudine di quella scritta, approvata dagli uomini. Legge naturale è perfetta ragione nata in ciascuno, diffusa in tutti, vera, costante, e sempiterna, la quale in ogni tempo, in ogni luogo, e appresso a qualunque gente è una