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Pagina:Boccaccio - De claris mulieribus.djvu/52

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48 giunone,

sta, finalmente maritata a quel gran Re, crescendo continuo la sua signoria, e la fama per lungo e per traverso portando lo suo nome, acquistò molta chiarezza1. E poi per le finzioni dei poeti, e per la furiosa libertà degli antichi fu fatta reina del Cielo; e ancora fu commessa in lei la ragione dei matrimoni, e gli aiutorj di quelle che partoriscono2, e molte più altre cose, piuttosto da farsene beffe che da ricordarle. E così per conforto del nimico dell’umana generazione le ferono edificare molti tempj per ogni parte, e molti altari; e furonvi deputati giuochi, sacerdoti e sacrificj, secondo, antica usanza. E tacendo degli altri, dappoi Samo fu onorata lungo tempo con famosa reverenzia da quelli d’Argo, popoli d’Acaja, e dai Cartaginesi: e finalmente portata a Roma fu allogata in Campidoglio nella cella dell’ottimo e sommo Giove, non altrimenti congiunta al suo marito, e

  1. Cod. Cass. acquistato molte chiarezze.
  2. Cod. Cass. fu chommesso in lei la ragione che imatrimoni agli aiotori di quelle che partorischono. Test. Lat. nec non et illi conjugalia jura atque parientium auxilia commisere.