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330 giornata quarta

Ora, lodato sia Iddio, che finite sono, salvo se io non volessi a questa malvagia derrata fare una mala giunta, di che Iddio mi guardi, senza andar piú dietro a cosí dolorosa materia, da alquanto piú lieta e migliore incomincerò, forse buono indizio dando a ciò che nella seguente giornata si dée raccontare.

Dovete adunque sapere, bellissime giovani, che ancora non è gran tempo che in Salerno fu un grandissimo medico in cirugía il cui nome fu maestro Mazzeo della Montagna, il quale, giá all’ultima vecchiezza venuto, avendo presa per moglie una bella e gentil giovane della sua cittá, di nobili vestimenti e ricchi e d’altre gioie e tutto ciò che ad una donna può piacere meglio che altra della cittá la teneva fornita; vero è che ella il piú del tempo stava infreddata, sí come colei che nel letto era male dal maestro tenuta coperta. Il quale, come messer Riccardo di Chinzica, di cui dicemmo, alla sua insegnava le feste, cosí costui a costei mostrava che il giacere con una donna una volta si penava a ristorar non so quanti dí, e simili ciance; di che ella viveva pessimamente contenta: e sí come savia e di grande animo, per potere quel di casa risparmiare, si dispose di gittarsi alla strada e voler logorar dell’altrui, e piú e piú giovani riguardati, nella fine uno ne le fu all’animo, nel quale ella pose tutta la sua speranza, tutto il suo animo e tutto il ben suo. Di che il giovane accortosi, e piacendogli forte, similmente in lei tutto il suo amor rivolse. Era costui chiamato Ruggeri d’Aieroli, di nazion nobile ma di cattiva vita e di biasimevole stato, intanto che parente né amico lasciato s’avea che ben gli volesse o che il volesse vedere: e per tutto Salerno di ladronecci e d’altre vilissime cattivitá era infamato; di che la donna poco curò, piacendole esso per altro. E con una sua fante tanto ordinò, che insieme furono: e poi che alquanto diletto preso ebbero, la donna gli cominciò a biasimare la sua passata vita ed a pregarlo che, per amor di lei, di quelle cose si rimanesse; ed a dargli materia di farlo, lo ’ncominciò a sovvenire quando d’una quantitá di denari e quando d’un’altra. Ed in questa maniera perseverando insieme assai discretamente, avvenne che al medico fu messo tra le mani uno infermo il quale aveva guasta