Pagina:Boccaccio - Decameron II.djvu/127

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novella quarta 121

combattuto, non venga fatto d’esser preso una volta; il che io veggio molto bene in me essere avvenuto. Tanto ora con dolci parole ed ora con una piacevolezza ed ora con un’altra mi siete andato da torno, che voi m’avete fatto rompere il mio proponimento: e son disposta, poscia che io cosí vi piaccio, a volere esser vostra. — Il proposto tutto lieto disse: — Madonna, gran mercé; ed a dirvi il vero, io mi son forte maravigliato come voi vi siete tanto tenuta, pensando che mai piú di niuna non m’avvenne: anzi ho io alcuna volta detto che, se le femine fossero d’ariento, elle non varrebbon denaio, per ciò che niuna se ne terrebbe a martello. Ma lasciamo andare ora questo: quando e dove potrem noi essere insieme? — A cui la donna rispose: — Signor mio dolce, il quando potrebbe essere qualora piú ci piacesse, per ciò che io non ho marito a cui mi convenga render ragione delle notti: ma io non so pensare il dove. — Disse il proposto: — Come no? o in casa vostra? — Rispose la donna: — Messer, voi sapete che io ho due fratelli giovani, li quali e di dí e di notte vengono in casa con lor brigate, e la casa mia non è troppo grande, e per ciò esser non vi si potrebbe, salvo chi non volesse starvi a modo di mutolo senza far motto o zitto alcuno, ed al buio a modo di ciechi; volendo far cosí, si potrebbe, per ciò che essi non s’impacciano nella camera mia: ma è la loro sí allato alla mia, che paroluzza sí cheta non si può dire, che non si senta. — Disse allora il proposto: — Madonna, per questo non rimanga per una notte o per due, intanto che io pensi dove noi possiamo essere in altra parte con piú agio. — La donna disse: — Messer, questo stea pure a voi: ma d’una cosa vi priego, che questo stea segreto che mai parola non se ne sappia. — Il proposto disse allora: — Madonna, non dubitate di ciò; e se esser puote, fate che stasera noi siamo insieme. — La donna disse: — Piacemi — e datogli l’ordine come e quando venir dovesse, si partí e tornossi a casa. Aveva questa donna una sua fante, la quale non era però troppo giovane, ma ella aveva il piú brutto viso ed il piú contraffatto che si vedesse mai: ché ella aveva il naso schiacciato forte e la bocca torta e le labbra grosse ed i denti mal composti e grandi,