Vai al contenuto

Pagina:Boccaccio - Decameron II.djvu/201

Da Wikisource.

novella seconda 195

famiglia, colá tornò dove Alessandro aveva gittato, e cominciò brancolone a cercare se egli il ritrovasse, per fornire il suo servigio; ma non trovandolo, ed avvisando la famiglia quindi averlo tolto, dolente a casa se ne tornò. Alessandro, non sappiendo altro che farsi, senza aver conosciuto chi portato se l’avesse, dolente di tale sciagura, similmente a casa sua se n’andò. La mattina, trovata aperta la sepoltura di Scannadio né dentro veggendovisi, per ciò che nel fondo l’aveva Alessandro voltato, tutta Pistoia ne fu in vari ragionamenti, estimando gli sciocchi lui da’ diavoli essere stato portato via. Nondimeno ciascun de’ due amanti, significato alla donna ciò che fatto avea e quello che era intervenuto, e con questo scusandosi se fornito non avean pienamente il suo comandamento, la sua grazia ed il suo amore addomandava; la qual, mostrando a niun ciò voler credere, con ricisa risposta di mai per loro niente voler fare, poi che essi ciò che essa addomandato avea, non avean fatto, gli si tolse da dosso.

[II]

Levasi una badessa in fretta ed al buio per trovare una sua monaca, a lei accusata, col suo amante nel letto; ed essendo con lei un prete, credendosi il saltero de’ veli aver posto in capo, le brache del prete vi si pose; le quali veggendo l’accusata, e fattanela accorgere, fu diliberata, ed ebbe agio di starsi col suo amante.


Giá si tacea Filomena, ed il senno della donna a tôrsi da dosso coloro li quali amar non volea da tutti era stato commendato, e cosí in contrario, non amor ma pazzia era stata tenuta da tutti l’ardita presunzion degli amanti, quando la reina ad Elissa vezzosamente disse: — Elissa, segui. — La qual prestamente incominciò:

Carissime donne, saviamente si seppe madonna Francesca, come detto è, liberar dalla noia sua: ma una giovane monaca, aiutandola la fortuna, sé da un soprastante pericolo leggiadramente parlando diliberò. E come voi sapete, assai sono li quali,