Pagina:Boccaccio - Decameron II.djvu/244

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238 giornata decima

cielo bellezza ed ornamento, è chiarezza e lume di ciascuna altra vertú. Dironne adunque una novelletta assai leggiadra, al mio parere, la quale rammemorarsi per certo non potrá esser se non utile.

Dovete adunque sapere che, tra gli altri valorosi cavalieri che da gran tempo in qua sono stati nella nostra cittá, fu un di quegli, e forse il piú da bene, messer Ruggeri de’ Figiovanni; il quale, essendo e ricco e di grande animo, e veggendo che, considerata la qualitá del vivere e de’ costumi di Toscana, egli, in quella dimorando, poco o niente potrebbe del suo valor dimostrare, prese per partito di volere un tempo essere appresso ad Anfonso, re di Spagna, la fama del valore del quale quella di ciascuno altro signor trapassava a que’ tempi: ed assai onorevolmente in armi ed in cavalli ed in compagnia a lui se n’andò in Ispagna, e graziosamente fu dal re ricevuto. Quivi adunque dimorando messer Ruggeri e splendidamente vivendo ed in fatti d’arme maravigliose cose faccendo, assai tosto si fece per valoroso conoscere. Ed essendovi giá buon tempo dimorato, molto alle maniere del re riguardando, gli parve che esso ora ad uno ed ora ad uno altro donasse castella e cittá e baronie assai poco discretamente, sí come dandole a chi nol valea: e per ciò che a lui, che da quello che egli era si teneva, niente era donato, estimò che molto ne diminuisse la fama sua; per che di partirsi diliberò ed al re domandò commiato. Il re gliele concedette, e donògli una delle miglior mule che mai si cavalcasse, e la piú bella, la quale per lo lungo cammino che a fare avea fu cara a messer Ruggeri. Appresso questo, commise il re ad un suo discreto famigliare che, per quella maniera che miglior gli paresse, s’ingegnasse di cavalcare con messer Ruggeri in guisa che egli non paresse dal re mandato, ed ogni cosa che egli dicesse di lui raccogliesse sí, che ridire gliele sapesse, e l’altra mattina appresso, gli comandasse che egli indietro al re tornasse. Il famigliare, stato attento, come messer Ruggeri uscí della terra, cosí assai acconciamente con lui si fu accompagnato, dandogli a vedere che esso veniva verso Italia. Cavalcando adunque messer Ruggeri sopra la mula dal re datagli, e con costui d’una cosa e