Pagina:Boccaccio - Decameron II.djvu/97

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novella nona 91

vero ciò che dice? Se Iddio mi salvi, se io fossi sana come io fui giá, che io vi sarrei suso, per vedere che maraviglie sieno queste che costui dice che vede. — Pirro d’in sul pero pur diceva, e continuava queste novelle; al quale Nicostrato disse: — Scendi giú. — Ed egli scese; a cui egli disse: — Che di’ tu che vedi? — Disse Pirro: — Io credo che voi m’abbiate per ismemorato o per trasognato: vedeva voi addosso alla donna vostra, poi pur dir mel conviene; e poi discendendo, io vi vidi levare e porvi costí, dove voi siete, a sedere. — Fermamente — disse Nicostrato — eri tu in questo smemorato, ché noi non ci siamo, poi che in sul pero salisti, punto mossi se non come tu vedi. — Al quale Pirro disse: — Perché ne facciam noi quistione? Io vi pur vidi; e se io vi vidi, io vi vidi in sul vostro. — Nicostrato piú ognora si maravigliava, tanto che egli disse: — Ben vo’ vedere se questo pero è incantato, e che chi v’è sú veggia le maraviglie! — E montovvi su; sopra il quale come egli fu, la donna insieme con Pirro s’incominciarono a sollazzare. Il che Nicostrato veggendo, cominciò a gridare: — Ahi! rea femina, che è quel che tu fai? E tu, Pirro, di cui io piú mi fidava? — e cosí dicendo cominciò a scendere del pero. La donna e Pirro dicevan: — Noi ci seggiamo — e lui veggendo discendere, a sedersi tornarono in quella guisa che lasciati gli avea. Come Nicostrato fu giú e vide costoro dove lasciati gli avea, cosí lor cominciò a dir villania. Al quale Pirro disse: — Nicostrato, ora veramente confesso io che, come voi dicevate davanti, che io falsamente vedessi mentre fui sopra il pero; né ad altro il conosco se non a questo, che io veggio e so che voi falsamente avete veduto. E che io dica il vero, niuna altra cosa vel mostri se non l’aver riguardo e pensare, a che ora la vostra donna, la quale è onestissima e piú savia che altra, volendo di tal cosa farvi oltraggio, si recherebbe a farlo davanti agli occhi vostri; di me non vo’ dire, che mi lascerei prima squartare che io il pur pensassi, non che io il venissi a fare in vostra presenza. Per che di certo la magagna di questo trasvedere dée procedere dal pero: per ciò che tutto il mondo non m’avrebbe fatto discredere che voi qui non foste con la vostra donna carnalmente giaciuto,