Pagina:Boccaccio - Decameron di Giovanni Boccaccio corretto ed illustrato con note. Tomo 5, 1828.djvu/220

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come che io, e ciascuno di questi, otta per vicenda acqua rifrigeratoria sopra le sue fiamme versassero, nondimeno con alcuno suo congiunto con più stretto parentado si ricongiunse; e di più altri, i quali ella provar volle come arme portassono, o sapessono nella chintana ferire, parendomene avere detto assai, giudico che sia da tacere. In queste così fatte cose porgendo a ciascuno mano, donando a ruffiane, spendendo in cose ghiotte e in lisci, usava la tua nuova donna la magnificenzia egregia dal tuo amico datati a divedere. Delle cui alte virtù splendide e singulari volendo, secondo il preso stile, avanti procedere, una via e due servigi farò: perciocchè mentre ti racconterò quello, ti mostrerò come intender si dee, e come ella intende ciò che nella lettera a te mandata da lei scrive che le piace, forse da te non tanto bene inteso. L’ordine richiedea a dovere della sua cortesia dire, la quale ella dalla magnificenzia distingue, perciocchè la magnificenzia intende che s’usi nelle cose donandole o gittandole via; la cortesia intende di sè medesima usarsi, quando liberamente di sì dice a chi la richiede d’amore: della qual cosa per certo ella è stata non cortese, ma cortesissima, pure che sia stato chi ardire abbia avuto di domandare: de’ quali assai sono suti, che, quantunque ella nell’aspetto sia paruta molto imperiosa, non si sono però peritati, e bene n’è loro avvenuto. Dico avendo avuto rispetto al loro appetito, al quale, per merito della richiesta prestamente è seguito l’effetto; e perciò meritamente dice piacerle la cortesia, siccome colei che mentre da dovere essere richiesta è stata, mai disdir nol seppe, così omai che in tempo viene che a lei