Pagina:Boccaccio - Filocolo (Laterza, 1938).djvu/138

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134 il filocolo

chi in una parte e chi in un’altra ne ragionavano; e a tutti pareva impossibile a credere che Biancofiore avesse giá mai tanta malvagitá pensata, con ciò sia cosa che semplice e pura e di diritta fede la sentivano. E altri dicevano che Biancofiore non avrebbe mai tal fallo commesso né pensato, ma che questo era fattura del re, il quale ordinato avea ciò per farla morire, però che Florio piú ch’altra femina l’amava, e il re temeva che egli non la prendesse per isposa, o a vita di lei non ne volesse prendere alcun’altra. Alcuni dicevano ciò non potere essere, ché, se il re l’avesse avuto animo adesso, per altro modo l’avrebbe fatta morire, né mai si sarebbe vantato di maritarla, sí come la mattina aveva fatto, affermando d’attenere il suo vanto con tanti saramenti: aggiungendo a questo che essi credevano che ciò fosse fattura del siniscalco, però che l’aveva in odio, perché rifiutato l’aveva per marito. E altri ne ragionavano in altra maniera: chi difendeva il re, e chi Biancofiore; ma a tutti generalmente ne doleva, e niuno poteva credere che difetto di Biancofiore fosse mai stato. E molti ve n’aveva che, se non fosse stato per tema di dispiacere al re, avrebbono parlato molto avanti in difesa di Biancofiore, e ancora prese l’arme, se bisognato fosse, chi per amor di lei, e chi per amore di Florio. E cosí d’uno ragionamento in un altro il giorno passò, e sopravvennero le stelle, mostrandosi tutto quel giorno, quanto durò, il re e la reina molto turbati nel viso, avvegna che contenti e allegri fossero nell’animo, sperando che il seguente giorno per la morte di Biancofiore terminerebbono il loro disio.

Il re dormí poco quella notte, tanto il costringeva l’ardente disio che il nuovo giorno venisse; e sollecitando le maladette cure il suo petto, e piú volte svegliandolo, egli alfine disse: «O notte, come sono lunghe le tue dimoranze piú che essere non sogliano! O il sole è contra il suo corso ritornato, poi che egli si celò in Capricorno, allora che tu la maggior parte del tempo del nostro emisferio possiedi, o Biancofiore credo che con le sue orazioni prieghi gl’iddii che rallungare ti facciano, quasi indovina al suo futuro danno. Ma