Pagina:Boccaccio - Filocolo (Laterza, 1938).djvu/143

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libro secondo 139

che apparecchiata m’hanno costoro, perciò che la molta paura m’ha giá si raffreddato il core, che egli gli è poco sentimento rimaso».

Mentre che Biancofiore, ascoltando la crudele sentenza, tacitamente fra sé si ramaricava piangendo, il re insieme con la reina e con molta altra compagnia vennero a vederla, giá volendola i sergenti menare via. Ma Biancofiore col viso pieno di lagrime voltata al reale palagio, il quale ella mai riveder non credeva, vide ad un’alta finestra il re e la reina riguardanti lei: allora piú la costrinse il dolore, e con piú amare lagrime s’incominciò a bagnare il petto. Ma non per tanto cosí, com’ella poté, si sforzò di parlare, e con debile voce, rotta da molti singhiozzi di pianto, disse: «O carissimo padre, re Felice, da cui conosco l’onore e ’l bene che io per a dietro ho ricevuto in casa tua e quello che ricevette la mia misera madre, essendo noi stranieri romani, tu e la tua compagnia rimanete con la grazia degl’iddii, li quali io priego che ti perdonino la ingiusta morte alla quale tu mi mandi senza ragione. E certo piú onore vi tornava a tutti l’essere degnamente stati pietosi, che ingiustamente crudeli contra me, che mai a’ vostri onori non ruppi fede; e ancora li priego che essi a voi siano piú prosperevoli che a me non sono stati». E dicendo Biancofiore queste parole, il siniscalco in su un alto cavallo, con un bastone in mano, sopravvenne, e dando su per le spalle a’ sergenti che la menavano, a lei disse: «Via avanti, qui non bisognano al presente queste parole: priega per te, e non per loro». Onde Biancofiore piangendo bassò la testa, andando oltre senza piú parlare. Il re e la reina, che quelle parole avevano udite, alquanto piú che l’usato modo costretti da pietà, cominciarono a lagrimare: e tanto ne dolse alla reina, che molto si pentì del malvagio consiglio che al re donato aveva, e volontieri avrebbe tutto tornato adietro, se con onore del re e di lei fare l’avessero potuto. I sergenti forte e molto vituperosamente tiravano Biancofiore verso la Braa, dove il fuoco apparecchiato giá era; ed ella che dal cospetto dell’iniquo re s’era piangendo dipartita, andava col capo basso, pianamente dicendo: «Oimè,