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172 il filocolo

de’ tuoi bisogni, se essi non concedono che tu al presente sia con la tua Biancofiore, non è senza gran cagione. L’uomo non sa delle future cose la verità: a loro niuna cosa si nasconde. Tu dei credere ch’eglino pensano alla tua salute, e io credo senza dubbio che questa dimora non sia senza gran bene di te. Il loro piacere si dee pazientemente sostenere. Se essi volessero, tu saresti ora con lei; e il volere contra ’l piacer loro andare, fece alla molta gente di Pompeo perdere il campo di Tessaglia, assaliti dal picciolo popolo di Cesare. Mostra ancora che molto ti dolga l’essere stata Biancofiore voluta dal tuo padre fare morire, la cagione della qual morte dubiti non sia stata il re avere saputo te dolorosa vita menar per lei, e per tanto temi forse non a simile caso ritorni: la qual cosa se ritornasse non saria maraviglia, ma ragione, con ciò sia cosa che tu conosca il tuo padre muoversi adirato contra Biancofiore per te, che tristo per lei vivi; e tu, non come disideroso della vita di Biancofiore, ti rallegri ch’ella viva, ma in pianti e in dolori consumi la tua vita per abbreviare la sua. Certo non è questo atto d’amarla, ma di mortale odio è sembiante. E posto che mai nulla novità seguire le dovesse dal tuo padre per lo tuo attristarti, sì dei tu volere il bene e il conforto e l’allegrezza di lei, se cosí l’ami, e se ella cosí t’ama come tu dì: le quali cose tu cerchi di torle, menando la vita che tu sai; però che tu dei credere che se questo rapportato le sarà di te, ella di dolore si consumerà. Adunque niuna cagione ragionevole vuole che tu questa vita meni. Tu ami e se’ amato, de’ quali il numero è molto piccolo a cui questo avvenga. Tu se’ con l’aiuto degl’iddii, i quali hanno sempre sollecitudine della tua salute, e questo hai tu per opera veduto. Dunque confortati; e se per te non ti vuoi confortare, confortati per amor di lei e di noi, acciò che ella e noi abbiamo ragione di rallegrarci. L’essere lontano a lei credo senza comparazione ti sia noioso; ma non si può sì dolce frutto, com’è quello d’amore, gustare. senza alcuna amaritudine; e le cose disiderate lungamente giungono poi molto piú graziose. A Penelope pareva dolce appressarsi alla morte, sperando che