Pagina:Boccaccio - Filocolo (Laterza, 1938).djvu/324

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320 il filocolo

liberale, e tu a lui non fosti villano, io sia meno cortese. Oltre a tutte le cose del mondo mi piace l’averti servito, e voglio che ciò che in guiderdone del servigio prendere doveva, tuo si rimanga sí come mai fu»; né di quello di Tarolfo volle alcuna cosa prendere. Dubitasi ora quale di costoro fosse maggiore liberalitá, o quella del cavaliere che concedette alla donna l’andare a Tarolfo, o quella di Tarolfo, il quale quella donna cui egli avea sempre disiata, e per cui egli avea tanto fatto per venire a quel punto a che venuto era, quando la donna venne a lui, rimandò la sopradetta libera al suo marito; o quella di Tebano, il quale, abbandonate le sue contrade, oramai vecchio, e venuto quivi per guadagnare i promessi doni, e affannatosi per recare a fine ciò che promesso avea, avendoli guadagnati, ogni cosa rimise, rimanendosi povero come prima».

«Bellissima è la novella e la dimanda» disse la reina; «e in veritá ciascuno fu assai liberale, e, ben considerando, il primo del suo onore, il secondo del libidinoso volere, e ’l terzo dell’acquistato avere fu cortese: e però volendo conoscere chi maggiore liberalitá o cortesia facesse, conviene considerare quale di queste tre cose sia piú cara. La qual cosa veduta, manifestamente conosceremo il piú liberale, perciò che chi piú dona piú liberale è da tenere. Delle quali tre cose l’una è cara, cioè l’onore, il quale Paolo, vinto Persio, piú tosto volle che i guadagnati tesori. Il secondo è da fuggire, cioè il libidinoso congiugnimento, secondo la sentenza di Sofocle e di Senocrate, dicenti che è la lussuria da fuggire come furiosa signoria. La terza non è da disiderare, ciò sono le ricchezze, con ciò sia cosa che esse siano le piú volte a virtuosa vita noiose, e possasi con moderata povertá vivere virtuosamente, sí come Marco Curzio, Attilio Regolo e Valerio Publicola nelle loro opere manifestarono. Adunque, se solo l’onore è in queste tre cose caro, e l’altre no, dunque quegli maggiore liberalitá fece che la donna donava, avvegna che meno che saviamente facesse. Egli fu ancora nella liberalitá principale, per la cui l’altre seguirono: però, secondo il nostro