Pagina:Boccaccio - Filocolo (Laterza, 1938).djvu/326

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322 il filocolo

la sua vita, ne’ dubbiosi luoghi andava cogliendo l’erbe escavando le radici? E che questa povertá occupasse la sua virtú ancora si può credere, vedendo che Tarolfo si credeva essere gabbato da lui, quando di vili vestimenti il riguardava vestito; e che egli fosse vago di quella miseria uscire e divenire ricco, sappiendo ch’egli di Tesaglia infino in Ispagna venne, mettendosi pe’ dubiosi cammini e incerti dell’aere alle pericolose cose per fornire la promessa fatta da lui, e per ricevere quella d’altrui, in sè si può vedere: chi a tante e tali cose si mette per povertá fuggire, senza dubbio si dee credere che egli quella piena d’ogni dolore e d’ogni affanno essere conosce. E quanto di maggiore povertá è uscito ed entrato in ricca vita, tanto questa gli è piú graziosa. Adunque, chi di povertá in ricchezza è venuto, e con quella il vivere gli diletta, quanta e quale liberalitá è quella di chi quella dona, e nello stato, ch’egli ha con tanti affanni fuggito, consente di ritornare? Assai grandissime e liberali cose si fanno, ma questa maggiore di tutte mi pare: considerando ancora l’eta del donatore che era vecchio, con ciò sia cosa che ne’ vecchi soglia continuamente avarizia molto piú che ne’ giovani avere potere. Però terrò che ciascuno de’ due seguenti abbia maggiore liberalitá adoperata che ’l primo tanto da voi commendato, e ’l terzo maggiore che niuno.»

«Quanto meglio per alcuno si potesse la vostra ragione difendere, tanto la difendete bene voi» disse la reina; «ma noi brevemente intendiamo dimostrarvi come il nostro parere dobbiate piú tosto che il vostro tenere. Voi volete dire che colui niuna liberalitá facesse concedendo la moglie, però che di ragione fare gliele convenia per lo sacramento fatto dalla donna, la qual cosa saria cosí, se il sacramento tenesse; ma la donna, con ciò sia cosa ch’ella sia membro del marito, o piú tosto un corpo con lui, non poteva fare quel sacramento senza volontá del marito, e se ’l fece, fu nullo, però che al primo sacramento lecitamente fatto niuno susseguente puote di ragione derogare, e massimamente quelli che per non dovuta cagione non debitamente si fanno: e ne’ matrimoniali