Pagina:Boccaccio - Filocolo (Laterza, 1938).djvu/352

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348 il filocolo

e i suoi dubbi, e quanta vergogna e onore seguiti da quello, e però, queste cose meglio che la pulcella conoscendo, o ama lentamente e dubitando, o, non amando fermo, disidera ora questo ora quello, e non sappiendo a quale per piú diletto e onore di lei s’aggiunga, talora né l’uno né l’altro vuole, e cosí per la mente di lei la deliberazione vacilla, né vi può amorosa passione prendere fermezza. Ma queste cose alla pulcella sono ignote, e però, come a lei è avviso che ella molto piaccia ad uno de’ molti giovani, cosí senza piú esaminazione quello per amante elegge, e a lui solo il suo amore dispone senza saper mostrare alcuno atto contrario al suo piacere per piú fermo l’amante legare: niun’altra deliberazione è da lei al suo innamorare, cercata. Dunque è tutta pura a’ piaceri di colui che le piace semplicemente, e tosto si dispone lui per signore solo servare nel ferito core: quello che, come giá dissi, della vedova non avviene: però è piú da seguire. Appresso, di quelle cose che mai alcuno non ha vedute o udite o provate, con piú efficacia l’aspetta, e le disidera di vedere e udire e provare, che chi molte fiate vedute e udite o provate l’ha: e questo è manifesto. Tra l’altre cagioni per le quali il vivere molto ci diletta, ed è disiato lungo da noi, è per vedere cose nuove, cioè ancora da noi non istate vedute: e ancora, piú che per nuove cose vedere, c’è diletto di correre con sollecito passo a quello che noi piú che altro ci ingegniamo e disideriamo di fuggire, cioè la morte, ultimo fine de’ nostri corpi. La pulcella mai quel dilettoso congiugnimerito per lo quale noi vegniamo nel mondo non conobbe, e naturale cosa è ogni creatura a quello essere dal disio tirata. Appresso, ella molte fiate, da quelle che sanno quello che è, ha udito quanta dolcezza in quello consista, le quali parole hanno aggiunto foca al disio, e però, tiratavi dalla natura e dal disio di provare cosa da lei non provata dalle parole udite, ardentemente e con acceso core questo congiugnimento disidera d’averlo: e con cui è da presumere, se non con colui il quale ella ha giá fatto signore della sua mente? Questo ardore non sará nella vedova, però che provandolo la prima volta, e sentendolo