Pagina:Boccaccio - Filocolo (Laterza, 1938).djvu/387

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libro quarto 383

e quelle dare a loro. Appresso ha molti sergenti, co’ quali il giorno questa torre d’ogni parte guarda: né alcuno uomo, non che a quella, ma ancora in un grandissimo prato ch’è davanti ad essa, sostiene che s’appropinqui, e quale presumesse d’appressarsi senza sua parola o piacer di lui, o morte o grandissimo danno e pericolo gliene seguiria: ma come il giorno si chiude, tutto quel prato pieno d’uomini con archi e con saette potreste vedere guardando la torre dintorno. E il castellano, e’ suoi sergenti, e qualunque altro v’ha alcuno uficio, tutti eunuchi sono: e questo ha l’amiraglio voluto, acciò che alcuno non pensasse di far quello ch’egli sta per guardare ch’altri non faccia; e questa guardia né giorno né notte fálla giá mai. Vedete omai che consiglio o che aiuto qui porgere si può! Ma non per tanto veggiamo le vie che ci sono o potrebbero essere, e per quella che meno rea ci pare, se alcuna ve n’ha, procediamo».

Taciti e pieni di maraviglia per le udite cose si stavano costoro, e niuno rispondeva alcuna parola, quando Dario ricominciò: «Signori, io non discerno qui se non tre vie, delle quali l’una ci conviene pigliare, e mancandoci queste, niuna altra ce ne so pensare. Le quali tre queste sono esse: o per prieghi riaverla dall' amiraglio, o per forza rapida dalla torre, o con ingegno acquistare l’amicizia del castellano, a quale avendo, non dubito che a fine si verria del nostro intendimento. Ciascuna di queste mi pare fortissima a poter venire a fine, perciò che se noi ne vogliamo l’amiraglio pregare, questo mi pare che sia un gittare le parole al vento: e la cagione è questa, ch’egli sopra tutti i suoi tesori la tiene cara, e io gli udii dire che a niuna persona del mondo, fuor i che al Soldano, la darebbe, per doverne ricevere un altro regno simile a quello che possiede. Per che io dubito che i nostri prieghi ne’ quali il nostro intendimento gli si scoprisse, nol movessero piú tosto ad averci sospetti, e a donarci esilio eterno da’ suoi regni, che a farci grazia: e però questa via mi pare al presente da lasciare, con ciò sia cosa che ad essa possiamo ultimamente ricorrere. Il volere la torre assalire, e