Pagina:Boccaccio - Filocolo (Laterza, 1938).djvu/401

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libro quarto 397


«Signor mio, però che io non dubito che quello di che vi pregherò, e a che voi mi stringete ch’io vi prieghi, voi il potreste fare, e potreste molto maggiori cose, io vi paleserò ciò che il dubbioso cuore infino a qui ha celato a tutta gente. E però ch’io nel parlare e nello adoperare non sono il primo errante, vi priego che se forse alcuna cosa dicessi oltre al dovere detta, che voi mi perdoniate, e come padre mi riprendiate; e se quel ch’io dimando per voi si può adempiere, vi priego, per quello affettuoso amore che le vostre parole mostrano che mi portate, che voi senza alcuna disdetta e senza indugio di ciò mi serviate. Io ho nelle vostre mani e della fortuna la mia vita rimessa: e acciò che ben vi sia chiaro il mio intendimento, vi dico cosi, che mia credenza è che, poi che Febo ebbe di Dafne Pennea il cuore per amore passato, io non credo che mai alcuno fosse tanto innamorato quanto io sono. E certo le mie operazioni il dimostrano, ché io sono venuto di Spagna infino a questo luogo con molte tribulazioni e noie, cercando prima il ponente tutto, e poi ciascuna isola che tra qui e Partenope dimora, disiderando di ritrovare Biancofiore, a me furtivamente levata, e venduta a’ mercatanti. Hammi qui la fortuna balestrato, ov’io di lei per risponso d’alcuno iddio ho trovato novelle, e voi ieri la ricordaste. E per quello ch’io abbia per ragionamenti di molti uomini nella mente raccolto, ella in questa torre sotto la vostra guardia dimora, di che io assai mi contento piú che se in altra parte fosse: e avendomi gl’iddii a questo partito recato, ch’io sia vostro com’io mi tengo, ora, sí come vi dissi dinanzi, amore per lei oltre ogni sua legge mi stimola. E certo s’io volessi particolarmente narrarvi quanti pericoli ho giá per amor di lei corsi, e quanto io l’amo, prima il dí sarebbe dalla notte chiuso, e quella, esso ritornando, cacciata; ma perciò che, come credo, giá in parte tale vita provaste, e per quella la mia del tutto potere comprendere, non mi stendo in piú parole, se non che quello che io da voi disidero è questo, e l’una delle due cose: o che io dalle vostre mani sia ucciso, o che voi a Biancofiore parlar mi facciate. Priegovi che quella vita ch’io