Pagina:Boccaccio - Filocolo (Laterza, 1938).djvu/421

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libro quarto 417

sopra la quale, come tal volta suo costume era, subitamente salí senza alcun compagno. E giunto nella gran sala, alla camera di Biancofiore pervenne, donde Glorizia poco avanti era uscita e serratala di fuori. Questa aperta, passò dentro, e nella sua entrata, corsogli l’occhio al letto di Biancofiore, vide lei con Filocolo dormire abbracciati insieme: di che rimase tanto stordito, che quasi di dolore morio. Ma pur sofferendogli a vista di riguardare costoro, lungamente li rimirò e fra sé dicea: «O Biancofiore, vilissima puttana, tolgano gl’iddii via che tu dalle mie mani la vita porti: tu morrai uccidendoti io. Tu, da me piú che la vita mia per adietro amata, hai con isconvenevole peccato meritato odio; e tu, la quale io, con sollecitudine infino a qui ingegnatomi, dal congiugnimento di qualunque uomo, e ancora dal mio medesimo, che d’avere i tuoi abbracciamenti tutto ardea, ho guardata, ora che per tua malvagitá ti se’ congiunta non so con cui, la morte debitamente hai guadagnata: io la ti darò. Tu sarai miserabile esempio a tutte l’altre, che per inanzi avessero ardire di cotal fallo commettere. Una ora amendue vi perderá, e la tua vituperata bellezza perirá sotto la mia spada: niuna bellezza mi fará pietoso». E queste parole dicendo, trasse fuori la tagliente spada, e alzò il braccio per ferirgli; ma Venere, nascosa nella sua luce, stando presente, non sofferse tanto male, e messasi in mezzo ricevette sopra lo impassibile corpo l’acerbo colpo, il quale sopra i dormenti amanti discendeva, per che essi niente furono offesi. E il pensiero subito si mutò all’amiraglio, parendogli vil cosa due che dormissero uccidere, e la sua spada sozzare di sí vile sangue: per che egli tiratala indietro, la ripose, e senza destarli si partí dalla camera, infiammato contra loro, e in tutto deliberato nell’acceso animo di tal fallo farli punire. E sceso dall’alta torre, senza essere da persona scontrato o veduto, trovati i sergenti suoi lui aspettanti, loro comandò che senza indugio alla camera di Biancofiore salissero, e lei e colui che con lei troveranno, cosí ignudi strettamente legassero, e giuso della finestra, onde i fiori erano stati collati, gli mandassero nel prato, senza avere misericordia alcuna, e senza alcun priego ascoltare.