Pagina:Boccaccio - Filocolo (Laterza, 1938).djvu/498

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494 il filocolo

le quali poche non avevano forza di piegare i solari raggi in altra parte, che dove il sole gli mandava. I loro scudi erano ad alcuni le dure scorze del morbido ciriegio, ed altri si capriano di quelle della robusta quercia, e alcuni forse piú nobili gli avevano, ma si affumicati, che in essi niun’altra cosa che nera si vedeva. In luogo di balestra usavano frombole, e i loro quadrelli erano ritondi ciottoli; le loro lance si prendeano da’ fronzuti canneti. Archi erano loro assai, le cui saette in luogo di ferro erano appuntate col coltello, né era loro bandiera alcuna, fuori che una di tela assai vile, la quale mezza bianca e mezza vermiglia si mostrava al vento, credo piú tosto di pecorino sangue tinta che di colore; e simigliantemente l’avversa parte l’aveva di tanto diversa, che all’una era il bianco di sopra e all’altra era di sotto: e di dietro a queste ora qua, ora la, quale poco e quale assai correvano disordinati.

Come il duca e Massalino videro i rozzi popoli, di loro si risero, e alquanto gli riguardarono, e giá avevano determinato di ritornarsi indietro, quando Massalino disse: «Perché non andiamo noi a loro, e di loro condizione ci facciamo certi, acciò che tornando a Filocolo, il quale di tutto loro essere ci dimanderá, non sappiendogliela ridire, non siamo da lui scherniti?». «Andiamo», rispose il duca; e verso quelli che giá mostravano di loro dubitare, con segno di pace s’appressarono, e con graziosa voce, non mostrando d’avere la loro picciola condizione a schifo, gli salutarono, e quelli, che sopra la riva del fiume dimoravano dal lato del bosco, dimandarono chi fossano e perché quivi stessono, e quale era stata la cagione del loro romore poco avanti. A’ quali uno di loro, il quale forse aveva degli altri il maestrato, cosí rispose: «Noi, li quali voi qui vedete, siamo abitatori d’un picciolo poggio qui vicino, il quale gli antichi nostri chiamarono Calone, e noi da quello Caloni ci chiamiamo, popolo robusto e fiero nelle nostre armi, e niun altro è a cui il lavorio della terra meglio sia noto, né ch’a fatica in ciò a comparazione di noi possa durare: e la cagione per che qui dimoriamo è acciò che passare possiamo questo fiumicello e di sopra a quel terreno