Pagina:Boccaccio - Filocolo (Laterza, 1938).djvu/547

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libro quinto 543

Peritoo ardí di cercare dietro a Teseo le infernali case, di sé piú maraviglia che odio mettendo nel doloroso Iddio, gran cose fece; ma tu non dietro a me, anzi davanti hai tentate pestilenziose cose, e da non dire, per farmi sicuro il passare. E se Achille animosamente la morte di Patroclo, con cui egli era sempre vivuto amico, vendicò, tu piú robustamente operasti, accendo sí con la tua forza che io non fossi morto. E se Niso, morto Eurialo, volle con lui morire, potendo campare, in ciò singulare segno d’amore verso lui mostrando, e tu similmente potendo te salvare, vedendo me nel mortale pericolo, a morir meco, se io fossi morto, eri disposto, e io l’udiva. E chi dubita che tu ancora, con isperanza che io mai non fussi tornato, non fossi per lo mio capo entrato, come Fizia per Damone entrò, del suo tornare, per la stretta amistá, sicuro? Oimè, che singulare amico ho perduto! Tu quanto piú l’avversitá mi infestava, tanto piú a’ miei beni eri sollecito. Niuna cosa celavi tu tanto che essa a me non fosse aperta e molte cose al mio petto fidatamente davi a tener coperte, e tu similmente eri colui a cui io tutti i miei segreti fidava, però che tu dolce amico non eri di quelli: che cosí vanno con l’amico, come l’ombra con colui cui il sole fiede, tra’ quali se alcuna nube si oppone che privi la luce, con quella insieme fugge. Tu cosí nell’un tempo come nell’altro, sempre fosti eguale. O nobile compagno, il quale mai la tua volontá dalla mia non partisti, ove pari a te ritroverò? O discreto maestro, e a me piú che padre, gli ammaestramenti di cui seguirò io? Sotto cui fidanza viverò io omai sicuro? Certo io non so! Chi mi fia fido duca negli ignoti passi? A cui per consiglio ricorrerò? Non so! Chi mi ripresenterá al mio padre, il quale, sentendo te meco, di rivedermi vive sicuro? Certo s’egli la tua morte sapesse, egli si crederia avermi perduto. Oimè, quanta amara mi pare la tua partenza! Or fosse piaciuto a Dio che la morte teco mi avesse tratto! Io vi verrei contento sí come colui che della sua Biancofiore ha avuto il suo disio ritrovandola, e poi la santa fede prendendo è da ogni sozzura lavato. Appresso con cosí fatto compagno, partendomi di questa vita, non