Pagina:Boccaccio - Filocolo (Laterza, 1938).djvu/71

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libro secondo 67


malinconia celata, la cagione della quale è questa: con ciò sia cosa che la Fortuna infino a questo tempo ci abbia con la sua destra tirati nella sommità della sua volubile rota, accrescendo il numero de’ nostri vittoriosi trionfi, ampliando il nostro regno, moltiplicando le nostre ricchezze, e concedendone, insieme con gli altri iddii, cara progenie, a cui la nostra corona è riserbata, ora pensando, dubito che ella, pentuta di queste cose, non s’ingegni con la sua sinistra d’avvallarci. E gl’iddii credo che ciò consentano; e la maniera è questa: niuna allegrezza fu mai maggiore a noi, che quella quando il nostro unico figliuolo dagl’iddii lungamente pregati ricevemmo; e sapete che ne’ nostri regni nella sua natività niuno altare fu senza divoto foco e senza incensi, né niuno degl’iddii fu che con divota voce non fosse per la nostra cittá ringraziato. Ora conoscendo la Fortuna quanto questo figliuolo ne sia caro per le rendute grazie, per porre noi in maggior doglia e tristizia, in vile modo s’ingegna di privarcene, minuendo i nostri onori, essendo egli in vita, dandoci manifesto esempio che, poi che alla piú cara cosa comincia, discenderci senza fallo all’altre minori: e udite com’ella s’è ingegnata di levarci Florio. Essa ha tanto il giovanetto figliuolo di Citerea, non meno mobile di lei, con lusinghe mosso, che egli è entrato nel giovine petto di Florio, e l’ha sì infiammato della bellezza di Biancofiore, che Paris di quella d’Elena non arse più: e non vede piú avanti che Biancofiore, secondo che i loro maestri m’hanno detto poco avanti. E certo non mi dolgo che egli ami, ma duolmi di colei cui egli ama, perché alla sua nobilta è dispàri. Se una giovane di real sangue fosse da lui amata, certo per matrimonio gliela aggiugnerei; ma che è a pensare che egli sia innamorato d’una romana popolaresca femina, non conosciuta e nutricata nelle nostre case come una serva? Adunque che cercherete voi piú avanti della mia malinconia? Non è questa gran cagione da dolermi, pensando che un sì fatto giovane, il quale ancora deve sotto il suo imperio governar questi regni, sia per una feminella perduto? Certo io non n’avrei avuto alcuna malinconia se gl’iddii l’avessero al loro servigio