Pagina:Boccaccio - Filocolo di Giovanni Boccaccio corretto sui testi a penna. Tomo 1, 1829.djvu/174

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e appresso i pungenti speroni; e sopra le calze gli mise un paio di gambiere lucenti come se fossero di bianco argento, e un paio di cosciali; e similemente fattegli mettere le maniche e cignere le falde, gli mise la gorgiera; e appresso gli vestì un paio di leggierissime piatte, coperte d’un vermiglio sciamito, guarnite di quanto bisognava nobilmente e fini ad ogni pruova. E poi che gli ebbe armate le braccia di be’ bracciali e musacchini, gli fece cingere la celestiale spada, dandogli poi un bacinetto a camaglio bello e forte, sopra ’l quale un fortissimo elmo rilucente e leggiero, ornato di ricchissime pietre preziose, sopra ’l quale un’aquila con l’alie aperte di fino oro risplendeva, gli mise, donandoli un paio di guanti quali a tanta e tale armadura si richiedevano, e appresso il sinistro omero gli armò d’un bello scudetto e forte e ben fatto, tutto risplendente di fino oro, nel quale sei rosette vermiglie campeggiavano. E sì come il tenero padre i suoi figliuoli ammonisce e insegna, così Ascalion dicea a Florio: Caro figliuolo mio, non schifare gli ammaestramenti di me vecchio, ma sì come nell’altre cose gli hai avuti cari e osservatigli, così fa che in questa maggiormente gli abbia, però che è cosa, che, non osservandola, porta più pericolo. Quando tu verrai sopra il campo contra ’l disiderato nimico, quanto più puoi prendi la più alta parte del campo, acciò che andando verso lui, anzi il sopragiudichi che tu sii da lui sopragiudicato; però che gran danno tornò a’ greci la poca altezza, chè i troiani aveano vantaggio allo ’ncominciare le battaglie. E guarti non ti opporre a’ solari raggi, però che essi dando altrui negli occhi nocciono molto. Annibale in Puglia