Pagina:Boccaccio - Filocolo di Giovanni Boccaccio corretto sui testi a penna. Tomo 1, 1829.djvu/232

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dell’acquistato bene rallegrare. Ancora ho compreso nel tuo parlare te avere gl’iddii e la virtù del tuo anello in aiuto. Or qual cosa pensi tu che contraria ti possa essere, se sì fatto aiuto hai con teco, come è quello degl’iddii, alla cui potenza niuna cosa può resistere? Lascia piangere a’ miseri alle cui sollecitudini solo il loro ingegno è rimaso aiutatore. Tu dei pensare che avendo gl’iddii cura de’ tuoi bisogni, se essi non concedono che tu al presente sii con la tua Biancifiore, non è sanza gran cagione. L’uomo non sa delle future cose la verità: a loro niuna cosa si nasconde. Tu dei credere ch’essi pensano alla tua salute, e io credo sanza dubbio che questa dimora non sia sanza gran bene di te. Il loro piacere si dee pazientemente sostenere. Se elli volessero, tu saresti ora con lei; e il volere contra ’l piacer loro andare fece alla molta gente di Pompeo perdere il campo di Tesaglia, assaliti dal picciolo popolo di Cesare. Mostra ancora che molto ti dolga l’essere stata Biancifiore voluta dal tuo padre fare morire, la cagione della qual morte dubiti non sia stata il re avere saputo te dolorosa vita menare per lei, e temi forse non a simile caso ritorni: la qual cosa se ritornasse non saria maraviglia, ma ragione, con ciò sia cosa che tu conosca il tuo padre muoversi ad ira contra Biancifiore per te, che tristo per lei vivi; e tu, non come disideroso della vita di Biancifiore, ti rallegri per che ella viva, ma in pianti e in dolori consumi la tua vita per abreviare la sua. Certo non è questo atto d’amarla, ma di mortale odio è sembiante. E posto che mai nulla novità seguire le dovesse dal tuo padre per lo tuo attristarti, sì dei tu volere il bene e il conforto e l’allegrezza di