Pagina:Boccaccio - Filocolo di Giovanni Boccaccio corretto sui testi a penna. Tomo 1, 1829.djvu/255

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ira il potrebbe muovere contro ad essa, se non la tua sconcia vita. Se vuoi dire che gelosia ti stimoli, questo è contro a quello che davanti dicesti, cioè che Biancifiore più che sè t’ami, però che gelosia non suol capere se non in luoghi sospetti, e tu prima affermi niuna sospezione esserci, e appresso di’ te esser geloso. Ma certo, come che tu parli, a me pare che niuna cosa sia tanto amata da Biancifiore quanto tu se’: onde per questo niuno pensiero di lei avere ti conviene. Appresso, chi sarebbe quella sì folle, che avendo l’amore d’un così fatto giovane come tu se’, bello, gentile, ricco e figliuolo di re, lasciasse quello per niuno altro? Se vuoi dire: "le femine pigliano sempre il peggio", questo non s’intende per tutte, ma solamente per le poco savie, la qual cosa ancora negli uomini si truova. E veramente Biancifiore è savissima, e ciò nel suo portamento e nelle sue operazioni è manifesto. Or dunque, pensando bene queste cose, chi dovrebbe più confortarsi di te? Tu bello, tu ricco, tu gentile, tu amato da colei che tu ami, per amore della quale dovresti sempre pensare di vivere in modo che grazioso e sano le ti potessi presentare. Se simile caso fosse in me, io mi terrei oltre misura caro per più piacerle, nè per niuna cosa disidererei tanto la vita lunga, quanto per lungamente poterla servire. E tu, più vinto da ira e da malinconia che consigliato dalla ragione, cerchi la morte per conforto, e sempre in pensieri e in dolore dimori, e vai imaginando quelle cose le quali nè vedesti nè vedrai già mai, se agl’iddii piace. Folle è colui che per li futuri danni sanza certezza spande lagrime, e in quelle più d’impigrire si