Pagina:Boccaccio - Filocolo di Giovanni Boccaccio corretto sui testi a penna. Tomo 1, 1829.djvu/56

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morti; e sanza alcuna ammirazione le presenti parole ascoltate, che tal volta conviene che ’l sangue d’uno uomo giusto per salvamento di tutto un popolo si spanda. Voi sarete oggi tutti meco nel vero tempio di Colui il cui voi andate a vedere, e quivi le corone apparecchiate alla vostra vittoria vi donerò -. E questo detto, come subita venne, così subitamente sparve. Allora Lelio co’ suoi, lieti, si dirizzarono, ringraziando la divina potenza, e, riprese le loro armi, s’apparecchiarono di resistere a’ loro nimici, i quali con grandissimo romore già s’appressavano a loro.

Non credo che ancora i giovani compagni di Lelio avesseno riprese nelle destre mani le loro lance, ripieni per le parole di Lelio di vigoroso ardire, disideranti di combattere con la non conosciuta gente, quando a loro si scontrò molto vicino, tanto che i dardi di ciascuna parte poterono, essendo gittati, ferire i suoi avversarii, il nimico essercito. Gli aguti raggi del sole, il quale avea già dissolute le noiose nebbie, gli lasciava insieme apertamente vedere, e quelli che fidandosi della loro moltitudine erano discesi del monte sanza alcuno ordine, credendo i loro avversarii trovare improvvisi, vedendogli armati e con aguzzata schiera, superbi nell’aspetto, aspettarli fermati, dubitarono di correre alla mortale battaglia così subiti. I divoti giovani stavano feroci avendo già dannata la loro vita, sicuri della battaglia, e impalmatasi la morte anzi che cominciare vilissima fuga; e niuno romore avverso rimosse le menti apparecchiate a grandi cose. Lelio allora davanti a tutti i suoi, con dovuto ordine, a piccolo passo mosse la prima schiera, la quale Sesto Fulvio guidava, e con aperto segno manifestò all’