Pagina:Boccaccio - Filocolo di Giovanni Boccaccio corretto sui testi a penna. Tomo 2, 1829.djvu/126

Da Wikisource.

della nave, gli parve fuori di quella vedere una femina d’iniquissimo aspetto con gli occhi velati e di maravigliosa forza nel suo operare: e con le mani appiccata al legno, quello con tanta forza moveva, che parea che sotto l’acque il dovesse sommergere, e per consequente parea che dintorno ad esso tutto il mare movesse e tempestasse; di che egli dubitando, gli parve udire: Non dubitare -. Parevali, adunque, a Filocolo, rassicurato da quella voce, rimirare le quattro donne che dintorno gli stavano, delle quali l’una vedea vestita di drappi simiglianti a finissimo oro, nel viso bellissima e onesta, col capo coperto di nero velo, e nella destra mano portava uno specchio nel quale sovente si riguardava, nella sinistra tenea un libro. Assai piacque questa a Filocolo, e, volti gli occhi alla seconda, d’ardente colore la vide vestita e umile nell’aspetto, sotto candido velo, tenendo nella destra mano un’aguta spada, nella sinistra una retta linea, sopra la quale parea che si poggiasse. Ma la terza Filocolo non sapea divisare che colore il suo vestimento si fosse, ma adamante l’assimigliava; e questa sotto il sinistro piede volta uno ritondo pomo grossissimo, nel quale la terra, il mare e i regni sotto diversi climati erano disegnati, ogni cosa riguardando con igual viso, tenendo nella destra mano uno scettro reale. Molto riguardò Filocolo costei: poi rivolto alla quarta, la vide sotto onesto velo di violato vestita, tacita dimorare tenendosi al petto distesa la destra mano, e alla bocca lo ’ndicativo dito della sinistra, e tutte, secondo il piacere della donna del caro vestimento, parea che si guidassero. Dilettava a Filocolo in sì grazioso luogo dimorare: