Pagina:Boccaccio - Filocolo di Giovanni Boccaccio corretto sui testi a penna. Tomo 2, 1829.djvu/128

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procedere, e con quella un vento impetuosissimo, il quale lui e Biancifiore e quel giovane parea che d’in su la nave levasse, e gittasseli in un luogo di voracità pieno, che davanti a lui parve oscurissimo e tenebroso. Quivi gli parea essere pieno di mortale paura, e piangere, e ’l simigliante faceano Biancifiore e ’l giovane: ma quindi per non pensato modo tutti e tre sanza offesa si partiano, ritornando in su la nave onde partiti s’erano, dove la turbata femina vide ritornata lieta, e con riposo tenere la nave e il mare. E di sua volontà gli parea con Biancifiore entrare in mezzo delle quattro donne, le quali prima non avea ascoltate, ove vide aggiunto un uomo di grandissima eccellenza e autorità nel sembiante con corona d’oro sopra la testa. Questi gli parea che molte parole gli dicesse, e col suo dire molto l’essere delle tre donne, le quali egli non conoscea, gli discoprisse: per che tanto gli parea essere nel cuore acceso d’avere di loro notizia intera, che appena il potea sostenere. E in questa volontà dimorando, e rimirando verso il cielo, gli parea quello vedere aprire e uscirne una luce mirabilissima, risplendente e grande, la quale parea che tutto il mondo dovesse accendere, e quella parte del mondo, che tal luce sentiva, più bella che alcuna altra gli parea che fosse. Questa luce venne sopra di lui, nella quale egli rimirando, vide una donna bella e graziosa nell’aspetto, di quella medesima luce vestita, e nelle mani portava una ampolla d’oro, d’una preziosissima acqua piena, della quale acqua tutto il viso e per consequente tutta la persona pareva che gli lavasse, e poi subito sparisse: e come questo era fatto, così gli parea aver multiplicata