Pagina:Boccaccio - Filocolo di Giovanni Boccaccio corretto sui testi a penna. Tomo 2, 1829.djvu/259

Da Wikisource.

con gli occhi investigando, e ciascuna grotta pensano essere la domandata fonte: ma quella nascosa da frondi, quanto più cercano più s’occulta. Ciascuno guarda se vedesse alcuno che, domandandolo, li certificasse. Niuno veggono; ma Parmenione ascoltando udì di lontano risonare l’aere di tumultuose voci, per che chiamati gli sparti compagni, disse: Se noi in quella parte andiamo ove io sento romore di gente, leggieri ci sarà quello che cerchiamo trovare -. Piacque a tutti l’andarvi: seguitano il suono, il quale, essendo da loro, quanto più andavano, più chiaro udito gli fa certi non deviare per pervenire a quello: al quale, dopo non gran quantità di passi, lieti pervennero, e videro alquanti pastori raccolti sotto fresche ombre fare i loro montoni urtare insieme, e in merito del vincitore corone d’alloro essere poste da una parte; i quali, quando ad urtare venieno, ciascuno i suoi con voce altissima aiutava; e questo a vedere dimoravano più altre persone, per accidente quivi, sì come costoro, venute. Filocolo co’ suoi fu con festa a vedere ricevuto; ove dimorato alquanto, fé uno de’ pastori domandare della nascosa fontana. Questi li disegnò il luogo, profferendosi di mostrarla, se a guardare non avesse la vincitrice mandria. Queste parole udirono due speziosissime giovani quivi venute con loro compagnia a vedere, le quali, reputando non picciola cortesia agli strani giovani piacere, dissero: Signori, ella è a noi notissima, né greggia, né altro impedimento ci occupa che mostrare non la vi possiamo, se i nostri passi seguire non isdegnate -. Alle quali Filocolo: Niuna altra cosa dubitavamo, se non di non essere degni di seguire così care pedate, quando altrui che voi, di ciò