Pagina:Boccaccio - Filocolo di Giovanni Boccaccio corretto sui testi a penna. Tomo 2, 1829.djvu/296

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Tagliasi l’antico bosco, e Filocolo, pietoso de’ disperati popoli, pensa al loro riposo, con sollecitudine disiderando poi di rivedere il padre. Ma Biancifiore da altra sollecitudine è molestata: Glorizia, che il dolce aere della vicina Roma sentiva, accesa d’ardente disio di rivedere quella oltre all’usato modo, dimorando sola un giorno con Biancifiore, così le cominciò a dire: O giovane donna lungamente per lo mondo errata, come non ti strigne l’amore della tua patria? Come non disideri tu di vedere la tua Roma la quale tu mai non vedesti? Or non ti saria egli caro vedere gli stretti parenti del tuo padre e quelli della tua madre, i quali tu niente conosci né essi te? Tu ora se’ a quella vicina, né niuno tempo puoi a rivederla eleggere migliore: e certo quello che fu in disiderio agli strani, posti nell’ultime parti de’ regni, de’ quali io ancora ti vedrò coronata, ben dee essere a te, di lei figliuola, in volontà: pregane il tuo Florio che di quindi andiamo, il quale niuna cosa pare che tanto disideri quanto piacerti. E se egli forse per la nuova impresa vuole pure essere qui, e questo fornito, non vuole più tempo mettere in mezzo a rivedere il padre, concedati almeno che in questo mezzo noi possiamo andar a vederla, accompagnate dal suo e tuo maestro Ascalion. Noi peneremo poco a tornare qui, ché certo quinci partendoci non si vedrà il sole sei volte nuovo, prima che Roma tu, veduti i tuoi strettissimi parenti e di Roma grandissimi prencipi, vedrai. Le grandissime nobiltà della tua terra, tra le quali il gran palagio ove i romani consigli si faceano, vedrai, e similemente il Coliseo, e Settensolio, fatto per gli studii delle liberali arti. E vedrai la sepoltura del magnifico Cesare,